I link che seguono forniscono la collocazione della pagina attuale nella gerarchia di navigazione.

  • Giovanni 13,13-14

    di Salvatore Ricciardi

    «Voi mi chiamate Maestro e Signore, e dite bene, perché IO LO SONO. Se dunque io, che sono il Signore e il Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri
    Iniziamo un ciclo di riflessioni sui passi dell'Evangelo dove si trova la dichiarazione di Gesù: "Io sono..."
    Gesù è a tavola con i suoi discepoli per il pasto pasquale: quello che la tradizione cristiana chiama comunemente “l’ultima cena”. Hanno appena iniziato, quando Gesù si alza e si mette a lavare i piedi ai discepoli: un gesto che li coglie di sorpresa, e che provoca una vivace reazione di Pietro, che Gesù vince a fatica.

    continua »

  • Isaia 54,7

    di Erika Tomassone

    «Per un breve istante io ti ho abbandonata, ma con immensa compassione ti raccoglierò
    Un matrimonio naufragato: ecco l’immagine che troviamo nella seconda parte del libro del profeta Isaia per parlare della relazione fallita tra Dio e il suo popolo all’epoca dell’esilio in Babilonia. Così Gerusalemme distrutta dai Babilonesi, è come una donna dell’epoca antica che, poiché lo sposo si è ritirato dalla relazione, si trova nella più disperata delle situazioni: abbandonata a se stessa. Le immagini dell’abbandono, dell’assenza dello sposo, si dilatano e il popolo è come una donna ripudiata, senza figli, vedova.

    continua »

  • Luca 9,62

    di Erika Tomassone

    «Nessuno che abbia messo mano all’aratro e poi volga lo sguardo indietro è adatto al regno di Dio»
    Seguire Gesù è iniziare una vita nuova, è come partire per un viaggio. Per i discepoli di Gesù questa era un’esperienza concreta: il maestro era itinerante, seguirlo significava letteralmente abbandonare le proprie occupazioni, la propria famiglia e andare dietro di lui per le strade della Palestina. La chiamata alla fede nel Dio di Gesù Cristo, mette su una via, è percorrere una via, appartenere al regno di Dio

    continua »

  • Isaia 58,6-7

    di Erika Tomassone

    «Il digiuno che io gradisco non è forse questo: che si spezzino le catene della malvagità, che si sciolgano i legami del giogo, che si lascino liberi gli oppressi e che si spezzi ogni tipo di giogo?...»
    Tutto da ricostruire a Gerusalemme! La terza parte del libro del profeta Isaia, vede così il ritorno degli esiliati da Babilonia. Ma non basta essere finalmente ritornati alla terra della promessa, e riprendere il culto, in particolare il digiuno segno di pentimento, memoria dell’evento traumatico della fine di una certezza: l’inviolabilità di Gerusalemme, città della presenza del Signore.

    continua »

  • Matteo 25, 40

    di Erika Tomassone

    «In quanto lo avete fatto a uno di questi miei minimi fratelli, lo avete fatto a me
    La promessa della piena manifestazione futura del regno di Dio, comporta uno svelamento. Verrà svelato il senso dell’agire umano con il criterio della sua conformità all’azione di Dio verso di noi. Gesù ha infatti presentato la volontà di Dio come un invito ad entrare nel sistema della gratuità e del dono. Dio ci chiama indipendentemente dalle nostre qualità e dona sovrabbondante possibilità di vita.

    continua »

Consulta le pagine