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a cura di Luca Pilone

Ogni anno le chiese metodiste e valdesi dedicano una giornata sull'importanza della presenza giovanile nella vita delle comunità. Quest'anno la domenica scelta per la riflessione è il 4 maggio, durante la quale i giovani della Federazione giovanile evangelica in Italia (FGEI) avranno occasione di presentare le loro attività oppure condurre il culto domenicale. Il passo scelto dalla Federazione per la predicazione è tratto dal vangelo di Marco ed è dedicato al tema dell'evangelizzazione. Ne parliamo con Stefano Bertuzzi, segretario della FGEI.

Quest'anno l'evangelizzazione è il tema portante della domenica della FGEI. Quale riflessione sta portando avanti la Federazione su questo argomento?
giovani conducono il cultoSebbene, come è già noto, l’evangelizzazione sia stata uno dei temi principali dei lavori dello scorso congresso, non è facile individuare il momento più recente in cui la consapevolezza della sua importanza abbia iniziato a crescere con rinnovata forza. Già nel campo studi del 2012 se ne era discusso ampiamente e in maniera del tutto spontanea, arrivando poi alle prime proposte concrete durante i successivi precongressi.
L’idea di fondo è molto semplice: il sentimento profondo che ci tiene legati come giovani e come evangelici è frutto della consapevolezza dell’importanza del messaggio che ci è stato affidato; la spinta ad esserne testimoni sorge dunque in maniera del tutto naturale e con una forza difficile da fermare. Di conseguenza, le domande che ci stiamo ponendo sull’evangelizzazione riguardano più il “come” che il “se”. Inoltre mi piace credere che non sia un caso se anche il Sinodo sia tornato recentemente a riflettere su questo tema, istituendo, tra l’altro, la settimana dell’evangelizzazione, che inizierà proprio il giorno successivo alla domenica della FGEI. Segni questi di una forte comunione di intenti nonché di una vicinanza sempre più stretta nella visione dei e delle giovani - spesso ampiamente rappresentati nel Sinodo - e delle chiese tutte.

Quali saranno gli altri progetti della FGEI dedicati a questo tema?
La Federazione ha scelto di interrogarsi sull’evangelizzazione attraverso una lunga serie di attività. Il tema sarà ampiamente dibattuto dal prossimo campo studi, previsto nella primavera del 2015, ma costituirà anche il centro del primo happening giovanile evangelico e interculturale che si svolgerà a Bologna il 2 giugno di quest’anno. In particolare, questo evento vuole essere un momento di incontro, più flessibile e più breve di un tipico campo, per far conoscere e vivere ai e alle giovani quella comunità allargata che vuole essere testimone dell’amore del Signore per noi e per il prossimo. Non a caso in quell’occasione proveremo a riflettere sia di accoglienza e testimonianza verso “l’esterno” sia di cura e catechesi verso “l’interno”: cercheremo di farlo in maniera nuova, mettendo insieme ragazzi e ragazze di culture e tradizioni differenti, e coinvolgendo la rete allargata di relazioni che, in ambito giovanile, va ben oltre la FGEI.

Tornando alla Domenica della FGEI, tra le varie attività proposte c'è anche l'organizzazione di un “flashmob”: come è nata questa idea?
L’idea del flashmob nasce, in maniera un po’ rocambolesca, nel campo studi del 2012: uno dei laboratori organizzati nell’occasione aveva lo scopo di provare ad organizzare un flashmob nelle strade di Velletri al fine di testimoniare l’importanza della presenza dei giovani nella piazza, come testimoni di quella “costruzione della comunità” sulla quale si erano concentrati i lavori del campo. giovani conducono il cultoA pochi giorni dall’inizio dell’evento è venuto meno un importante appoggio esterno per l’organizzazione del laboratorio, ma si è deciso comunque di portare la riflessione al gruppo, contando sulla preparazione di alcuni partecipanti al campo. Così, spontaneamente, il tema dell’evangelizzazione è sorto con forza tra quelli che si sarebbero voluti portare in piazza, cosa che tuttavia non si è potuto fare in quell’occasione.
Pochi mesi fa il consiglio della Federazione ha ritenuto che fosse giunto il momento di riproporre quell’idea, anche considerando la concomitanza tra la domenica della FGEI e la settimana dell’evangelizzazione; così, alla classica scheda per la preparazione del culto, ne è stata affiancata una seconda dedicata ad un flashmob. La scheda è pensata come uno strumento flessibile: essa può essere utilizzata per creare un piccolo spettacolo per strada e in piazza, oppure per stupire i fratelli e le sorelle nella propria comunità.

Qual è il bilancio di questi primi sei mesi da segretario?
Se dovessi descrivere l’inizio del mandato con due aggettivi questi sarebbero “ricco” e “denso”. I primi mesi sono stati infatti ricchi di idee, riflessioni, iniziative e incontri. Il frutto di un lavoro iniziato nei precedenti mandati e che apre ogni giorno nuove prospettive: per esempio, sebbene i prossimi campi formazione - eventi cosiddetti “di mandato” - siano previsti appena per il prossimo autunno-inverno, già un mese dopo il congresso abbiamo organizzato un primo campo interculturale presso la Foresteria valdese di Venezia, che ha visto la partecipazione di quasi 60 persone; inoltre a inizio aprile si è svolto un campo macroregionale a Casa Cares (Reggello, Firenze), sui temi dell’immigrazione e dell’accoglienza, due argomenti emersi con forza durante il congresso.
Tuttavia, al di là dei campi, il maggior impegno che arricchisce e “addensa” le attività del consiglio e di tutta la Federazione è composto da un costante lavoro sul campo, sviluppato attraverso una continua serie di visite e incontri con quella moltitudine di realtà che operano nell’ambito giovanile delle nostre chiese in tutta Italia.

28 aprile 2014