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di Andrea Demartini

“Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà. Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore”.

Luca 2, 10-11

Non temete! Questa parola risuona come uno scoppio nel buio silenzioso. La paura della notte è annullata, rotta dalla luce di Dio che si irradia nel mondo. Non c’è più tempo per il timore, siamo chiamati a gioire e festeggiare: se Dio è all’opera nella storia, per noi, per il popolo, grande gioia e pace sono assicurate.

L’idea della salvezza può spesso sembrare astratta: invece l’intervento di Dio è concreto, e si esprime nientemeno che in una nascita, nell’evento più felice che ci sia.

La salvezza per noi e per il mondo è un bambino, che ci è annunciato essere il Cristo, cioè l’Unto per mezzo del quale Dio parla e salva potentemente e definitivamente. Il Signore, cioè il sovrano della nostra nuova vita.

Natale non è altro che questo: la gioia grande e reale data dalla consapevolezza che Dio è venuto incontro a questa umanità perduta, in questo mondo dilaniato dal peccato, ed è venuto non per giudicare e punire, ma per amare e salvare.

La nascita di Gesù Cristo che celebriamo come il momento del riscatto che Dio ha voluto per noi, non è però solo un evento storico rinchiuso nel passato, né una generica prospettiva futura. È il nostro presente. Dio agisce oggi, il “non temete” risuona in questa stessa notte: viene gridato per noi e ci mette in movimento, non può lasciarci indifferenti.

Gesù Cristo il Signore, il Salvatore, è nato per noi, oggi, e tutte le cose vecchie sono diventate nuove.