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  • Marco 14,4

    di Winfrid Pfannkuche

    «Alcuni, indignatisi, dicevano tra di loro: "Perché si è fatto questo spreco d’olio? Si poteva vendere quest’olio per più di trecento denari, e darli ai poveri"».
    Non cogliamo la novità, la bellezza del gesto dirompente della donna. Continuiamo a ragionare come abbiamo sempre ragionato. A proporre quel che abbiamo sempre proposto.

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  • Genesi 22, 11 ss.

    di Winfrid Pfannkuche

    «Ma l'angelo del SIGNORE lo chiamò dal cielo e disse: "Abraamo, Abraamo!" Egli rispose: "Eccomi". E l'angelo: "Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli male..."».
    Isacco è stato risparmiato. Ma Dio non si è risparmiato, ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figlio.

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  • Giovanni 16,20

    di Bruno Rostagno

    «In verità, in verità vi dico che voi piangerete e farete cordoglio, e il mondo si rallegrerà. Sarete rattristati, ma la vostra tristezza sarà cambiata in gioia».
    Gesù, attraverso lo Spirito, viene a mettere la speranza nella nostra tristezza, a dare senso ai nostri sforzi. Questa presenza si fa strada in mezzo ai nostri limiti; ci permette di vedere la salvezza che si realizza, e non solo la realtà che opprime. Allora spunta la gioia che nessuno può toglierci.

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  • Salmo 25,15

    di Bruno Rostagno

    «I miei occhi sono sempre rivolti al Signore, perché sarà lui a trarre i miei piedi dalla rete».
    Chi guarda al Signore non distoglie gli occhi dal percorso che sta facendo. La fede non distrae l’attenzione ma la potenzia. La fedeltà di Dio è la sua guida, che ci trattiene dal compiere passi falsi e ci permette di prendere decisioni avvedute; che ci rende attenti a ciò che può nuocere agli altri e ci libera, quando il comportamento degli altri è dannoso per noi.

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  • Salmo 25,6

    di Bruno Rostagno

    «Ricòrdati, o Signore, delle tue compassioni e della tua bontà,
 perché sono eterne».
    Il ricordo di Dio è l’azione con cui egli fa emergere una persona dall’anonimato. Da persona insignificante la fa diventare persona piena di significato. Le sue compassioni e la sua bontà sono eterne, non discontinue come la nostra memoria. Il ricordo è l’atto con cui Dio le rende operanti

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