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Accogliamoli tutti

Hanno scelto un titolo provocatorio, gli organizzatori dell'incontro che si terrà presso la Chiesa evangelica metodista di Bologna di via Venezian 1, lunedì 5 maggio alle ore 21. Un incontro che ha coinvolto diversi soggetti, la Scuola “By piedi” Marina Gherardi, l'Istituzione per l'inclusione sociale “Don Paolo Serra Zanetti”, l'Università “Primo Levi”, il Centro culturale protestante “Alessandro Gavazzi”.

In realtà il titolo è quello del libro che verrà presentato in quella sede, con il coordinamento di Guido Armellini e la partecipazione di Alessandro Bergonzoni. Quest'ultimo, noto e amato attore teatrale, scrittore, comico, con irresistibile umorismo e sopraffina arte affabulatoria, cascate di parole apparentemente “folli”, fa riflettere, ridere, indignare, cambiare prospettiva.
Bergonzoni dialogherà con gli autori e, con queste premesse, ci si può aspettare una serata molto coinvolgente.

Gli autori del libro sono Luigi Manconi, docente di Sociologia dei fenomeni politici alla Iulm di Milano, nonché parlamentare e presidente della Commissione straordinaria per la tutela dei diritti umani del Senato, e Valentina Brinis, laureata in Sociologia e ricercatrice, entrambi impegnati nella lotta contro il razzismo e la tutela dei diritti degli immigrati e delle persone private della libertà personale.
Già autori di diverse pubblicazioni, nel loro ultimo libro avanzano “una ragionevole proposta per salvare l'Italia, gli italiani e gli immigrati”, come recita il sottotitolo.

In un Paese in cui il fenomeno migratorio viene collegato all'emergenza, alla criminalità, alle difficoltà sociali, visto quasi unicamente come un problema e come tale affrontato, la tesi avanzata dagli autori, con argomenti basati su dati e fatti concreti, può apparire scioccante. L'immigrazione non è solo “una grande sfida” per l'Europa (e in particolar modo per il nostro Paese), ma “un'opportunità di salvezza per una società invecchiata e immobile come la nostra, per il suo dissestato sistema produttivo e il suo welfare in crisi”. Ecco perché “accogliere tutti è l'unica politica efficace in materia di immigrazione”.

Al posto della politica dei respingimenti e dei centri-lager, occorre riconoscere diritti e offrire occasioni di inserimento agli immigrati, come scelta per la sicurezza collettiva, per il rilancio dell'economia. Contro l'istigazione alla criminalità e al lavoro nero, favorire un'integrazione e una cooperazione che ormai riguarda tutti i settori, senza peraltro essere causa di competizione con i lavoratori italiani.
Gli esempi di buone prassi sono ormai numerose, ma secondo gli autori devono essere inserite in un quadro complessivo più coerente e meno frammentato, per poter portare benefici tangibili per tutti. Una motivazione non soltanto “umanitaria”, quindi, ma sociale ed economica, alla base di questa “concretissima e possibile utopia”.

Senza nascondere i dilemmi sociali e culturali, la fatica e le difficoltà di questo processo non di rado doloroso, senza indugiare nella “solidarietà paternalistica e nella retorica del multiculturalismo”: buon senso e intelligenza, pragmatismo e negoziazione devono essere le linee guida per gestire questo fenomeno e non limitarsi a subirne passivamente gli effetti. (s.t.)

2 maggio 2014