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di Luca Pilone

L'Italia è un paese caratterizzato da un sempre più dinamico e variegato pluralismo religioso. Negli ultimi decenni, mentre è aumentato il numero di confessioni che hanno stipulato un'intesa con lo Stato, non sono andate a buon fine varie proposte di innovazione legislativa del quadro normativo generale che regolamenta il rapporto tra lo Stato e le varie comunità di fede.
Ne conseguono una serie di criticità sul piano dei diritti, soprattutto per quelle confessioni più piccole e di più recente radicamento nel nostro paese.

La Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (FCEI) e la Commissione delle chiese evangeliche per i rapporti con lo Stato (CCERS), da sempre impegnate nell'affermazione e nella difesa dei diritti delle diverse confessioni religiose in Italia, organizzano lunedì 16 e martedì 17 febbraio a Roma un convegno intitolato «Dai culti ammessi alla libertà religiosa» e dedicato al giurista Gianni Long. L'iniziativa - a cui partecipano docenti universitari, esponenti religiosi e rappresentanti del mondo politico italiano – ha come scopo quello di fare il punto della situazione sullo stato della libertà religiosa nel nostro paese, cercando allo stesso tempo di sollecitare le forze politiche ad affrontare con urgenza un tema di grande rilievo per la qualità della convivenza democratica nel quadro di una società sempre più multiculturale e multireligiosa.

«La FCEI crede fermamente che la libertà religiosa e il rispetto di tutte le fedi e di chi non crede siano alla base di una società pacifica e civile. L'urgenza di una legge che tenga conto della pluralità di presenze religiose nella nostra società e superi una volta per tutte le vetuste norme sui 'culti ammessi' di epoca fascista si manifesta in tutta la sua evidenza», ha dichiarato il pastore Massimo Aquilante, presidente della FCEI.

26 gennaio 2015