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Il Vangelo ci parla 5
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Giovanni 18,17-18
di Salvatore Ricciardi
«Pilato gli disse: Sei tu re? Gesù rispose: IO SONO RE, e per questo sono venuto nel mondo, per testimoniare della verità. Pilato gli disse: Che cosa è verità?»
La "domenica delle Palme" ricorda l’ingresso trionfale di Gesù in Gerusalemme, acclamato come il Messia finalmente venuto a restituire libertà e dignità al suo popolo oppresso dal giogo romano. Trionfo breve: gli umori della folla sono mutevoli, e gli "osanna", diventeranno presto dei "crocifiggilo!". -
Giovanni 13,13-14
di Salvatore Ricciardi
«Voi mi chiamate Maestro e Signore, e dite bene, perché IO LO SONO. Se dunque io, che sono il Signore e il Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri.»
Iniziamo un ciclo di riflessioni sui passi dell'Evangelo dove si trova la dichiarazione di Gesù: "Io sono..."
Gesù è a tavola con i suoi discepoli per il pasto pasquale: quello che la tradizione cristiana chiama comunemente “l’ultima cena”. Hanno appena iniziato, quando Gesù si alza e si mette a lavare i piedi ai discepoli: un gesto che li coglie di sorpresa, e che provoca una vivace reazione di Pietro, che Gesù vince a fatica. -
Isaia 54,7
di Erika Tomassone
«Per un breve istante io ti ho abbandonata, ma con immensa compassione ti raccoglierò.»
Un matrimonio naufragato: ecco l’immagine che troviamo nella seconda parte del libro del profeta Isaia per parlare della relazione fallita tra Dio e il suo popolo all’epoca dell’esilio in Babilonia. Così Gerusalemme distrutta dai Babilonesi, è come una donna dell’epoca antica che, poiché lo sposo si è ritirato dalla relazione, si trova nella più disperata delle situazioni: abbandonata a se stessa. Le immagini dell’abbandono, dell’assenza dello sposo, si dilatano e il popolo è come una donna ripudiata, senza figli, vedova. -
Luca 9,62
di Erika Tomassone
«Nessuno che abbia messo mano all’aratro e poi volga lo sguardo indietro è adatto al regno di Dio»
Seguire Gesù è iniziare una vita nuova, è come partire per un viaggio. Per i discepoli di Gesù questa era un’esperienza concreta: il maestro era itinerante, seguirlo significava letteralmente abbandonare le proprie occupazioni, la propria famiglia e andare dietro di lui per le strade della Palestina. La chiamata alla fede nel Dio di Gesù Cristo, mette su una via, è percorrere una via, appartenere al regno di Dio -
Isaia 58,6-7
di Erika Tomassone
«Il digiuno che io gradisco non è forse questo: che si spezzino le catene della malvagità, che si sciolgano i legami del giogo, che si lascino liberi gli oppressi e che si spezzi ogni tipo di giogo?...»
Tutto da ricostruire a Gerusalemme! La terza parte del libro del profeta Isaia, vede così il ritorno degli esiliati da Babilonia. Ma non basta essere finalmente ritornati alla terra della promessa, e riprendere il culto, in particolare il digiuno segno di pentimento, memoria dell’evento traumatico della fine di una certezza: l’inviolabilità di Gerusalemme, città della presenza del Signore.