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Da oggi è disponibile sul nostro sito l’elenco completo dei progetti finanziati in Italia e all’estero con i fondi dell’Otto per Mille destinati dai contribuenti italiani alla Chiesa Evangelica Valdese – Unione delle chiese metodiste e valdesi. Iniziative che hanno ricevuto l’approvazione da parte del Sinodo delle chiese metodiste e valdesi, che è la massima autorità deliberativa (composta da 180 deputati, pastore, pastori e laici), tenutosi lo scorso agosto a Torre Pellice, in provincia di Torino.

«Sono davvero tanti i progetti approvati quest’anno: 1265 – rileva Manuela Vinay, responsabile dell’Ufficio Otto per Mille valdese. Tra questi, 869 in Italia e 396 all’estero, ai quali è stato destinato un patrimonio complessivo di quasi 40 milioni di euro, in virtù delle circa 490 mila firme; ossia il 2,9% del totale delle scelte espresse dai contribuenti italiani».

Per quanto riguarda le iniziative sostenute in Italia, «il 23% del totale, dunque la percentuale più alta – prosegue Vinay –, ricade nella categoria “Miglioramento delle condizioni di vita di soggetti affetti da disabilità fisica e mentale”. Tra queste, molte riguardano il delicato tema del “dopo di noi”, sensibile e dirimente per molte famiglie che vivono situazioni di vulnerabilità parentali. Seguono poi diversi progetti di carattere culturale, con una percentuale del 17%. E quelli dedicati alla “Promozione del benessere e della crescita di bambini e ragazzi”, il 15% del totale. Un’attenzione particolare, anche quest’anno, è stata rivolta alla tutela della salute; al contrasto della povertà con azioni tese a lenire il disagio sociale. Infine, la precarietà lavorativa con il 9% dei fondi destinati».

Tra le voci nell’elenco dei progetti approvati in Italia, anche la «prevenzione e il contrasto alla violenza di genere (7%); l’accoglienza a rifugiati e migranti (6%); l’educazione alla cittadinanza (5%); gli anziani (3%) e il recupero di detenuti e ex detenuti (4%) e la tutela dell’ambiente (3%)».

I progetti internazionali sono stati così ripartiti: interventi sanitari e di tutela della salute (22%), educazione (16%), protezione dell’infanzia (12%), formazione professionale e attività generatrici di reddito (12%), diritti umani (11%), promozione ruolo delle donne e uguaglianza di genere (9%), sviluppo rurale e sicurezza alimentare (6%), aiuti umanitari in emergenza (4%), lotta alla malnutrizione (4%), accesso all’acqua e all’igiene (2%), tutela dell’ambiente (2%). La maggior parte dei progetti approvati si concentra in Africa e Medio Oriente, oltre all’America latina.

«La valutazione dei progetti – termina Manuela Vinay – è un processo complesso che tiene conto di criteri precisi d’azione ma con lo sguardo rivolto sempre alle persone, al loro benessere, ai loro bisogni e altresì alla tutela dei territori. La chiamata alla quale ci sentiamo di rispondere – una vera e propria vocazione possiamo dire -, con responsabilità e con gioia, ci invita a contrastare gli amplificatori delle disuguaglianze, a difendere i diritti umani di tutte e di tutti, ad aiutare le persone più vulnerabili. Tentiamo ogni anno, quantomeno, di illuminare le aree più buie e dimenticate. Come principio base del nostro impegno c’è sempre un’idea, quella che le assegnazioni portino a un cammino di sviluppo e di emancipazione. Tentiamo dunque, attraverso l’assegnazione dei fondi, di sostenere le trasformazioni sociali, di salvaguardare il bene comune, di guardare il mondo che ci circonda senza pregiudizi».

L’Otto per Mille può essere destinato da tutti/e coloro che fanno una dichiarazione dei redditi a uno degli enti religiosi con cui lo Stato italiano ha un’Intesa o allo Stato stesso per le finalità previste di legge. Altri fondi sono il 5×1000, destinabile alla ricerca scientifica o ad associazioni e onlus, e il 2×1000, destinabile solo ai partiti politici. Solo l’8×1000 viene comunque allocato ogni anno dal Ministero della Finanze (in quanto è già “compreso” nella tassazione), e funziona di fatto come un voto, in cui chi si astiene contribuisce al valore del voto della maggioranza. L’Otto per Mille di tutti i redditi dichiarati è suddiviso comunque tra Stato e tutti gli enti religiosi preposti a riceverlo, in proporzione alle scelte effettivamente espresse in favore di ogni ente.

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