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di Claudio Tron

Del «battesimo della neve» ricevuto da Aldo Rutigliano all’inizio del suo ministero ci informa Franco Monaco nel suo “I valdesi a San Giovanni Lipioni”. Nel febbraio 1956 era deceduto Felice Antonio Monaco, Lu prut’stant’, il protestante. Egli aveva lasciato per testamento verbale che non voleva funzioni religiose al suo funerale, a meno che si trovasse per l’occasione un pastore evangelico, meglio se si fosse trattato del suo amico e fratello Antonino Amicarelli, l’efficace evangelizzatore nonvedente in terra d’Abruzzo. La recente nevicata rese impossibile l’arrivo sia di Amicarelli sia di Aldo Rutigliano, allora in servizio a San Giacomo degli Schiavoni (CB), che proprio in quei giorni era a Roma per discutere la sua tesi alla Facoltà valdese di teologia.

Al suo ritorno a San Giacomo, Aldo Rutigliano si recò in visita di solidarietà presso la famiglia in lutto ed ebbe così occasione di parlare anche con altri compagni, attivi comunisti malvisti dal clero locale. I colloqui furono fruttuosi e ne nacque, già il 30 marzo successivo, una petizione sottoscritta da oltre venti persone che chiedeva l’aiuto di Aldo per formare un’«associazione evangelica». Aveva così inizio una comunità di simpatizzanti che nel 1960 registrava un elenco di ben 155 nominativi. La chiesa avrebbe successivamente avuto il suo tempio, nel 1964, ma fino a quel momento gli incontri si tenevano nella sede del Partito comunista!

Nel Sinodo del 1958 Aldo Rutigliano era consacrato insieme a Giorgio Bouchard, ma il servizio in mezzo alla neve d’Abruzzo, con le strade affrontate a bordo di una motocicletta, con qualsiasi tempo, gli avrebbe consentito negli anni di ministero in Piemonte, a Rorà, Susa, Villasecca, Bobbio Pellice, di non spaventarsi di fronte alla montagna. Certamente l’esperienza ad Agrigento, tanto per citare l’altro estremo della penisola in cui egli ha svolto il suo ministero, aveva beneficiato di un altro clima. Ma, si sa, il pastorato richiede versatilità...

Personalmente ho presente soprattutto la sua opera nella chiesa di Villasecca, nel quattordicennio 1976-1990. Al momento della sua partenza poteva ben dire: «Le attività funzionano tutte». In effetti, oltre ai culti, si svolgevano le riunioni quartierali, l’attività giovanile con un gruppo particolarmente attivo come filodrammatica, corale, scuola domenicale, unione femminile. Purtroppo lo spopolamento, alle valli valdesi come a San Giovanni Lipioni (CH), crea una grande malinconia al pensiero di questa grande eredità. La collaborazione efficace della sua compagna, Wanda, oltre che come organista, era stata ovviamente estremamente preziosa, anche in tutte le attività settoriali. Così continuava per la chiesa il privilegio di cui aveva goduto per tutta la seconda metà del secolo scorso con i ministeri dei pastori Luigi Marauda, Franco Davite, Cipriano Tourn, così ben accompagnati dalle loro mogli. A Wanda, insieme ai suoi quattro figli, ci stringiamo con il nostro affetto e con un fraterno abbraccio.

Tratto da Riforma del 27 maggio 2016