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  • I semi dell'antimafia

    Il 30 giugno del 1963, cinquant’anni fa, la mafia commise una delle sue stragi più sanguinose: nella borgata palermitana di Ciacculli uccise sette tutori dell’ordine. Una strage interpretata a quell’epoca come criminalità comune, quasi fisiologica. Fu contro questa interpretazione che intervenne il pastore valdese Pietro Valdo Panascia facendo affiggere nella città di Palermo, all’indomani della strage, un manifesto che si concludeva con una scritta a caratteri cubitali: "È Dio che ordina di non uccidere". Con quella chiusura Panascia intendeva rivolgere un appello alle coscienze, persino a quelle dei mafiosi e dei loro complici silenziosi: il suo era un intento evangelico, potremmo dire un tentativo di predicazione. Le sue erano le parole di un credente che reagiva all’idea che uomini e donne, che si dichiaravano cristiani, potessero restare inerti di fronte alle stragi e alla violenza mafiosa.

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  • Una chiesa unita, una chiesa nuova

    Il primo Sinodo della Chiesa protestante unita di Francia si è svolto a Lione nella settimana prima di Pentecoste con la solennità che merita un avvenimento che simbolicamente va oltre il dato numerico effettivo. Non si è unito tutto il protestantesimo storico francese perché restano indipendenti le chiese di Alsazia e Lorena; non cambia nulla nei confronti delle chiese metodiste e battiste, con le quali continua la collaborazione nella Federazione protestante francese, e men che meno con le molte e variegate chiese pentecostali. Si sono unite due chiese dalla lunga e gloriosa tradizione che oggi conta una popolazione ecclesiastica complessiva di circa 400 mila persone. Ma questa unione rappresenta simbolicamente la conferma pratica di un dato ormai acquisito dal protestantesimo storico: che il processo di comunione delle Chiese della Riforma è inarrestabile e porta frutti concreti.

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  • Tutela dei beni culturali

    di Sara Rivoira

    Nel quadro delle disposizioni connesse alle Intese tra lo Stato italiano e la Chiesa valdese, stipulate con legge 11 agosto 1984, n. 449, erano previste dall'art. 17 apposite commissioni miste per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali delle chiese rappresentate dalla Tavola Valdese. In ottemperanza a questa norma la Tavola nominò successivamente una commissione per avviare questo processo di cui era presidente il prof. Giorgio Spini. La realizzazione del programma di salvaguardia e tutela richiese naturalmente tempo e impegno da parte degli uffici della Tavola valdese e delle sovrintendenze regionali. Si è trattato infatti di condurre un inventario accurato dei beni non solo di proprietà delle chiese metodiste e valdesi ma in qualche modo afferenti alla storia e all'identità delle chiese stesse.

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  • Essere chiesa insieme

    Che cos’è la chiesa se non un “essere insieme”? Eppure abbiamo scelto proprio l’espressione “Essere chiesa insieme” per definire il processo di integrazione reciproca, iniziato poco più di vent’anni fa, con le sorelle e i fratelli evangelici provenienti dall’Africa, dall’Asia e dall’America latina, processo che non è affatto scontato. Infatti, diversamente da altre denominazioni evangeliche italiane ma anche europee e nordamericane, la nostra chiesa ha preferito aprirsi alla presenza delle sorelle e dei fratelli immigrati piuttosto che incoraggiarli, magari con espressioni di fattiva solidarietà, a costituire le proprie chiese “etniche” accanto a quelle “italiane”.

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  • Pensare agli altri

    Un piccolo episodio personale mi porta a riflettere su ciò che comunichiamo con la nostra scelta di non utilizzare neppure una quota dell’otto per mille delle tasse per i nostri bilanci ecclesiastici. Restiamo così una chiesa povera, che ogni anno fatica a trovare le risorse minime necessarie per la propria missione, ma siamo anche una chiesa che finanzia, con l’otto per mille, centinaia di progetti di solidarietà in Italia e nel mondo. Una contraddizione apparente che però ha già fatto avvicinare alle nostre chiese nuovi credenti e ci fa capire che è possibile essere missionari, è possibile comunicare la buona notizia della salvezza in Gesù Cristo anche agli uomini e alle donne, e ai giovani, di oggi. Bisogna solo non pensare a se stessi ma pensare e aprirsi agli altri.

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