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di Emanuele Fiume

Dice il Signore Gesù Cristo: «Beati quelli che hanno fame e sete riguardo alla giustizia, perché saranno saziati

La beatitudine dei discepoli di Cristo, affamati e assetati per quanto riguarda la giustizia. Beatitudine, perché Dio darà loro l’abbondanza di giustizia, fino alla sazietà.
Chi sono questi beati? La storia insegna che spesso le aspirazioni di giustizia producono soltanto una diversa ingiustizia. Quante volte abbiamo desiderato una giustizia che era compensazione, riparazione, sostituzione, vendetta, e non vera giustizia? La sostituzione della prepotenza degli altri con la prepotenza nostra non è giustizia, e talvolta le reazioni all’ingiustizia si dimostrano ancora più ingiuste. Poco dopo Gesù insegnerà a cercare prima il regno e la giustizia di Dio (Matteo 6,33). Non è l’aspirazione umana di giustizia che apre le porte della giustizia di Dio, ma è la giustizia di Dio che porta con sé anche la giustizia personale e sociale. Quindi, quelli che hanno fame e sete di giustizia non hanno fame e sete di un desiderio umano, ma della promessa e del dono di Dio.

Il rapporto di Dio con il suo popolo riguarda sia la giustizia che Dio applica gratuitamente agli ingiusti, cioè la misericordia, il perdono, sia la giustizia che Dio pretende dalla vita personale e sociale dei suoi figli. Il credente sa che la sua giustizia è Cristo e sa che non deve rubare. Nella persona di Gesù, queste due giustizie sono unite. Cristo tratta tutti secondo giustizia ed è lui stesso la giustizia, l’unica giustizia dei peccatori. Cristo è la giustizia di Dio che sfida e vince le ingiustizie di questo mondo. La sua morte rivela la crudeltà della giustizia del mondo, perché è la morte di un innocente, e rivela la giustizia di Dio, perché quella morte è l’unico sacrificio che Dio accoglie per la salvezza del mondo.

Dio li sazierà. I discepoli di Cristo hanno tutta la giustizia, perché sono di Cristo, ma ne hanno fame e sete, ne sono spogliati come Gesù ne è stato spogliato sulla croce. I discepoli non godono della giustizia che è per loro, perché l’ordine del maestro non è quello di imporre una teocrazia o di vivere una giustizia separata dal mondo, ma di prendere la croce, cioè l’irrisione, la morte, l’ingiustizia del mondo sulle proprie spalle. Attraverso questa porta stretta della fame e della sete della giustizia conosciuta e promessa, il regno di Dio avanza.

La rivendicazione della giustizia del regno di Dio si esprime attraverso la rinuncia dei credenti alla giustizia, si esprime nel bisogno, nella fame e nella sete che i credenti esprimono anche per chi crede di potersi saziare di ingiustizia. Guarda la giustizia di Cristo! Ti viene donata perché tu la possa desiderare, perché tu la possa cercare prima di ogni altra cosa, perché tu ne possa sentire un bisogno che ne è la testimonianza costosa, perché costa la tua vita. La giustizia di Cristo c’è, l’hai conosciuta, ti è promessa, per questo la puoi cercare. La giustizia di Cristo ti ha trovato, per questo la puoi cercare. Con la tua vita puoi indicare il banchetto della sazietà che ci attende. Per chi ha fame e sete, c’è posto!