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di Davide Ollearo

"Anche voi siate pronti; perché, nell’ora che non pensate, il Figlio dell’uomo verrà"


Da sempre l’essere umano cerca di sapere che cosa avverrà nel suo futuro. Facciamo ricerche scientifiche nei più vari campi, dall’economia all’ecologia, o ci affidiamo alle rassicuranti illusioni come l’astrologia, per cercare di comprendere che cosa accadrà domani sulla base di ciò che sta accadendo oggi.

Le parole di Gesù nell’Evangelo di Matteo, dunque, ci spiazzano completamente: ciò che abbiamo di fronte a noi, il futuro che ci attende non è alla portata della nostra conoscenza. Eppure in questo annuncio noi possiamo confessare di non trovare angoscia, ma serenità; non paura per un futuro che sfugge al nostro controllo, ma pace perché abbiamo fede che quello stesso futuro non è un buco nero, ma si basa sulla grazia di Dio.

È un messaggio di libertà: noi siamo libere e liberi dall’angoscia di dover costruire il nostro futuro con le nostre mani, di doverlo basare solo sulle nostre capacità ed energie; questo, sì, sarebbe preoccupante. Noi siamo libere e liberi perché possiamo affidare il nostro cammino al Signore quando riconosciamo che Egli ci guida e ci accompagna, non in terre sconosciute, ma secondo quanto ci ha promesso in Gesù Cristo.

Ben lungi, però, dallo spingerci ad adagiarci sull’agire di Dio per noi, questo è un messaggio che ci rende responsabili. “Siate pronti”, dice Gesù: questo è l’impegno cui siamo chiamati; lasciamo che il futuro promesso da Dio guidi già il nostro presente; lasciamo che la promessa di Dio che sta davanti a noi non sia solo una fra le tante parole che ascoltiamo ogni giorno, ma il messaggio che ci dà una direzione di cammino, che già oggi dà senso e valore alla nostra vita.