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di Luca Anziani

«Il SIGNORE gli disse: "Ebbene, chiunque ucciderà Caino, sarà punito sette volte più di lui". Il SIGNORE mise un segno su Caino, perché nessuno, trovandolo, lo uccidesse» (Genesi 4,15)

Che cosa è la benedizione? Benedire vuol significare un’azione spesso formale con la quale viene dato un consenso e viene augurato ogni bene. La benedizione così riguarda il futuro. Molte persone credenti pregano affinché Dio rivolga loro la sua benedizione affinché la propria vita, le proprie scelte possano essere accompagnate dalla benevolenza di Dio.
Ogni culto termina con l’annuncio del fatto che Dio benedirà. Dio benedice non noi.

Ma chi merita la benedizione di Dio? Spesso noi siamo abituati a dividere il mondo in una sorta di casistica per cui ci sono i buoni e ci sono i cattivi: noi a volte ci inseriamo nella categoria dei buoni, altre volte cediamo al senso del pessimismo e dell’inadeguatezza e quindi riteniamo di non essere mai all’altezza pensando che i credenti debbano essere perfetti.

Ma Dio non funziona così, Dio benedice chi vuole lui indipendentemente dalle qualità dell’essere umano e della sua volontà. Dio non ama chi cerca di essere perfetto ma rende tutti noi idonei a ricevere la sua volontà. Il primo uomo ad essere benedetto nella Bibbia è Caino ed egli riceve il segno della benedizione di Dio – benedizione che gli salverà la vita – proprio dopo l’omicidio di Abele. La benedizione di Dio raggiunge Caino nella colpa. Solo questa benedizione potrà restituirlo alla vita e al buon rapporto con Dio. Ecco la benedizione di Dio segna la nostra vita come una vita amata e colma di misericordia non perché siamo perfetti ma perché Dio vuole così. In fondo è semplice: Dio ama, Dio benedice, noi abbiamo fede e speranza.