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di Ruggero Marchetti

«Benedici, anima mia, il Signore; e tutto quello che è in me, benedica il suo santo nome. Benedici, anima mia, il Signore e non dimenticare nessuno dei suoi benefici»

Un inizio conosciuto per un salmo conosciuto, che vi invito poi a leggere per intero. Un salmo che è insieme di lode e di confessione della fede; che parla anche di perdono, ed esorta e riflette sulla transitorietà della vita. 

Benedici, anima mia, il Signore”. Ma chi è il Signore che non puoi non stimolarti a benedire? I versetti che seguono a questo celebre incipit dicono che è un Dio formidabile, che dispiega la sua forza per soccorrerci nelle difficoltà. È infatti proprio nei momenti difficili che noi abbiamo bisogno di “non dimenticare nessuno dei benefici” che ci ha fatto e è pronto a farci ancora. È quando si è nel buio che ci si deve ricordare della luce… E c’è poi quell’immagine bellissima del Signore che “ti fa ringiovanire come l’aquila”, la regina degli spazi celesti, che per gli antichi non invecchiava mai, e anzi ringiovaniva in modo prodigioso. Se tu ti affidi a Dio, dice il salmista, tu puoi sempre sperare anche in vecchiaia, e la speranza ti ringiovanisce, ti dà vitalità…

Anche perché il Signore può e vuole sbarazzarci dei nostri rimpianti, dei nostri rimorsi, dei nostri sensi di colpevolezza, dei limiti che ci pesano. Sì, “come è lontano l’oriente dall’occidente, così ha allontanato da noi le nostre colpe”. Abbiamo gli orizzonti sempre aperti, di chi si sente accolto e perdonato…

E se il Signore ci accoglie e ci perdona è perché sa quanto abbiamo bisogno di lui: “si ricorda che siamo polvere”, cosa che noi invece tendiamo spesso a dimenticare. Ma lui non ci dimentica, ricorda la nostra fragilità, e soprattutto ricorda tutti quanti i nostri nomi e i nostri volti.
E se Dio ci ricorda, allora siamo a posto, non abbiamo più nulla da temere, perché “ha stabilito il suo trono nei cieli, e il suo dominio si estende su tutto”.
E allora non possiamo non benedirlo tutte e tutti insieme. Non possiamo non far nostro l’invito ripetuto per tre volte che chiude questo salmo come in un crescendo entusiasta: “Benedite il Signore… Benedite il Signore… Benedite il Signore...”.