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di Giovanni Anziani

«Ti scongiuro, davanti a Dio e a Cristo Gesù ... predica la parola, insisti in ogni occasione favorevole e sfavorevole, convinci, rimprovera, esorta con ogni tipo di insegnamento e pazienza.»

La chiusura di questa lettera di Paolo al discepolo fedele Timoteo è caratterizzata da una esortazione che inizia con parole molto forti: Ti scongiuro, davanti a Dio e a Cristo Gesù ...
Si tratta di proseguire nell’opera di annuncio della salvezza che è in Cristo, e questo è lo straordinario impegno per portare nel mondo. Un impegno essenziale che non può essere compiuto da altri se non dai credenti perché loro sono stati liberati dal dominio di questo mondo proprio per essere portatori di salvezza.

Per l’apostolo la condizione unica del credente non è quella di avere una bella religione, di poter trovare in tale religione consolazione e protezione, di scampare dai mali del mondo vivendo nella pace. La condizione del cristiano è quella di predicare la Parola, di convincere, rimproverare e insegnare; cioè compiere il lavoro dell’ “evangelista” con fedeltà.

Dunque, ... predica la parola ...! Ricordando che ogni tempo è quello opportuno, favorevole. Non è come nel mondo agricolo che vi è il tempo della semina e il tempo dell’attesa della mietitura. La Parola di Dio deve riempire tutto il nostro tempo come tempo favorevole, cioè quello che consente di dare il suo frutto e la sua vittoria.

Da parte nostra forse a volte ci chiudiamo nella consapevolezza di non aver più le energie giuste per continuare a compiere quest’opera evangelica. Ma è veramente così? Veramente non vi è più un tempo favorevole, oggi, per predicare l’Evangelo? Veramente non abbiamo forze e opportunità?

A me pare che la Parola di Dio, oggi, ci esorti a ritrovare la via nuova nel manifestare la nostra fede; una via gioiosa e impegnata nella pratica della pace e dell’amore; una via nella quale altri devono ritrovare la loro speranza di vita attraverso l’opera nostra come nuovi “evangelisti” di Gesù Cristo.