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di Eleonora Natoli

«Voi siete il sale della terra; ma se il sale diventa insipido con che lo si salerà? Voi siete la luce del mondo. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli.»

Una benedizione essere sale e luce della terra. Una benedizione essere preziosi alla comprensione del senso dell’esistenza e al gusto che possiamo offrirle. Riceviamo una benedizione che non è ad uso privato, ma che vive e ci fa vivere solo se la mettiamo al servizio delle sorelle e dei fratelli. Chi ha ascoltato il vangelo, lo racconti; chi ha capito cosa predica Gesù, lo spieghi; chi è stato illuminato nelle sue giornate grigie, rischiari a sua volta le ombre degli altri. Essere vivi, questo il vangelo ci chiede. Essere vivi con la consapevolezza che abbiamo ricevuto una Parola da restituire. Una parola che come il sale possa esaltare il gusto di valori quali la reciprocità, la collaborazione, la condivisione. Come il sale esalta il sapore del cibo, così il legame che Gesù ha stabilito con noi esalta nella gioia il significato della nostra vita. Come la luce permette di procedere lungo un sentiero senza inciampare o perdersi nel buio, così l’illuminazione della fede ci guida nelle nostre azioni. Gesù ci chiede solo di essere vivi. Vivi e attivi, partecipativi nel mondo che ci circonda. Vivi, comunicando la gioia luminosa e ricca di sapore/significato che è la caratteristica principale di ogni cristiano. E questa testimoniamo, come dice Gesù, per glorificare il Padre nostro che è nei cieli.