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  • I fuochi della libertà

    di Marcello Salvaggio

    «Il Signore andava davanti a loro: di giorno, in una colonna di nuvola per guidarli lungo il cammino; di notte, in una colonna di fuoco per illuminarli, perché potessero camminare giorno e notte». (Esodo 13:21)
    La libertà non è un’acquisizione una volta per tutte, ma un cammino. Ce lo insegna la storia del popolo d’Israele. L’esperienza di libertà non si esaurì nell’attraversamento del Mar Rosso, ma prese corpo nei lunghi anni di cammino nel deserto.

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  • La fede ci chiama ad agire in fretta

    di Marcello Salvaggio

    «Scorra piuttosto il diritto come acqua e la giustizia come un torrente perenne!» (Amos 5,24)
    L’immagine che ci propone Amos è quella di una giustizia dinamica, in movimento. Diritto e e giustizia devono scorrere come acqua, come un torrente perenne, ribollente e purificatore.

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  • La coerenza con l’Evangelo. Una sfida impossibile?

    di Marcello Salvaggio

    «Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e in verità.» (I Giovanni 3,18)
    La parola “coerenza” non fa parte del lessico della Bibbia e ciononostante è un concetto fondamentale che attraversa tutta la Scrittura. Chi è coerente per eccellenza se non Dio che compie ciò che ha promesso, che è fedele ai suoi propositi di giustizia nonostante il peccato e la disubbidienza dell’umanità?

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  • Come «essere chiesa insieme»?

    di Yann Redalié

    «Voi tutti che siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo. Non c'è qui né giudeo né greco; non c'è né schiavo né libero; non c'è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù.» (Galati 3,27-28)
    Paolo sa che nella chiesa ci sono differenze che possono portare a forti tensioni. I membri della comunità sono invitati ad accogliersi come sorelle e fratelli, amati e riconosciuti da Dio, senza condizioni.

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  • Dall'esodo all'itinerario

    di Yann Redalié

    «...“Mio padre era un Arameo errante; scese in Egitto, vi stette come straniero con poca gente e vi diventò una nazione grande, potente e numerosa...» (Deuteronomio 26,5-7)
    La condizione che esprime l’identità del popolo di Dio è l’uscita, l’esodo. Ma l’uscita diventa itinerario. Non si tratta solo di lasciare una terra ostile: si traccia un itinerario significativo di liberazione, di impegni nuovi, di vita rinnovata.

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