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Selezione delle decisioni sinodali

n. 28 EVANGELIZZAZIONE
  Il Sinodo ribadendo che l’annuncio pubblico ed esplicito di Gesù Cristo è il primo compito di ogni credente e della chiesa tutta, richiamati gli atti 26/SI/2013, 25/SI/2014 e l’atto 32/CDII/2015: raccomanda alle chiese di considerare tanto la predicazione dell’Evangelo nello spazio pubblico quanto la formazione biblica e l’accompagnamento pastorale come attività di evangelizzazione; esorta le chiese a realizzare le attività di evangelizzazione e di missione nel corso dell’intero anno, conferendo loro particolare risalto nella Settimana di Evangelizzazione; ringrazia le chiese che hanno intrapreso iniziative nel quadro della Settimana di Evangelizzazione per l’impegno profuso e la Commissione evangelizzazione della Tavola valdese per il suo contributo; incoraggia quelle chiese che non l’hanno ancora fatto a partecipare alla Settimana di Evangelizzazione nelle forme che esse ritengono più adatte alle loro possibilità; sollecita le chiese a una maggiore condivisione delle informazioni e delle esperienze in questo campo, utilizzando gli strumenti predisposti; si rallegra della riflessione che la Settimana di Evangelizzazione ha suscitato nella Chiesa, circa il senso e il significato dell’evangelizzazione per la vita delle nostre chiese, non soltanto come annuncio dell’Evangelo e apertura verso l’esterno, ma anche come occasione di riscoperta della chiesa stessa come destinataria dell’evangelizzazione.
n. 30 PATTO D'INTEGRAZIONE
  Il Sinodo, in occasione del quarantesimo anniversario del Patto d’integrazione tra le chiese metodiste e valdesi, esprime la propria gratitudine a Dio per il cammino intrapreso e sin qui realizzato, riconoscendo in esso il frutto concreto dell’impegno di una generazione di credenti, che ha saputo sognare un significativo percorso ecumenico di unità nella diversità.
Invita le chiese ad assumere con serietà e coraggio l’impegno che deriva dal Patto d’integrazione, che guarda alle chiese locali come quei soggetti chiamati a valorizzare l’eredità ricevuta e i doni particolari e a spenderli in modo creativo e aperto verso l’accoglienza di nuove storie, esperienze e modi di vivere la fede, al fine di un risveglio della testimonianza evangelica della Chiesa tutta.
Invoca l’aiuto del Signore, affinché accompagni le chiese a rinnovare sempre e di nuovo la volontà di camminare insieme in spirito di unità nella fedeltà alla sua Parola.
n. 34 V CENTENARIO DELLA RIFORMA
  Il Sinodo, ribadendo l’importanza della celebrazione dei 500 anni dell’affissione delle 95 tesi come memoria di un richiamo per la chiesa tutta alla continua riforma di se stessa per rispondere alle sempre mutate sfide del mondo moderno, ritiene che questa sia un’occasione per le chiese locali per riflettere sui principi fondamentali della Riforma e per dialogare con tutte le chiese cristiane; ritiene altresì che questo anniversario possa fornire un’occasione per un rinnovato dibattito teologico in seno all’ecumene cristiana, aprendo dei dialoghi fondati sulla sempre attuale affermazione della salvezza donata per grazia da Dio in Gesù Cristo e accolta dagli esseri umani per fede: «la “buona notizia” della presenza di una nuova realtà che dà prima di domandare, che accetta prima di trasformare» (P. Tillich). Esorta le chiese e i circuiti ad attivarsi affinché il messaggio sempre attuale della Riforma possa essere proposto anche alla società civile e alla cultura italiana.
n. 36 MINISTERI DELLE DONNE E DIALOGO INTERCONFESSIONALE
  Il Sinodo, in vista delle celebrazioni del V centenario del 31 Ottobre 1517, ravvisa nella Riforma la riscoperta della Parola di Dio, che libera e trasforma continuamente la chiesa e le persone. Ritiene che questa chiamata alla libertà abbia portato, nel XX secolo, soprattutto due importanti novità: l’accesso delle donne a tutti i ministeri della chiesa e un nuovo rapporto tra le confessioni cristiane improntato al dialogo dopo secoli di contrapposizione. Tali scelte impegnano la chiesa a vigilare, affinché queste acquisizioni siano irreversibili. Nella consapevolezza che la Parola di liberazione pone le chiese sempre di fronte a nuove sfide, il Sinodo individua nella ingiustizia sociale, economica ed ecologica e nell’abbandono delle chiese storiche nel nostro continente, il quadro pesante in cui riflettere ed operare in vista della celebrazione del V centenario della Riforma.
n. 33 LETTERA DEL SINODO A PAPA FRANCESCO
  Il Sinodo, in risposta al discorso tenuto da Papa Francesco nel tempio valdese di Torino il 22 giugno del 2015, gli invia la lettera seguente, incaricando il presidente del Sinodo di inoltrarla.
“Caro fratello in Cristo Gesù,
il Sinodo della Chiesa Evangelica Valdese (Unione delle Chiese metodiste e valdesi) riceve con profondo rispetto, e non senza commozione, la richiesta di perdono da Lei rivolta, a nome della sua Chiesa, per quelli che Lei ha definito «gli atteggiamenti non cristiani, persino non umani» assunti in passato nei confronti delle nostre madri e dei nostri padri nella fede evangelica.
Desideriamo in primo luogo unirci a Lei e alla Chiesa cattolica romana nella gratitudine a Dio, la cui fedeltà è più grande di ogni nostro peccato e le cui «compassioni non sono esaurite, ma si rinnovano ogni mattina» (Lam. 3,22s.). Il dialogo fraterno che oggi conduciamo è dono della misericordia di Dio, che molte volte ha perdonato, e ancora perdona, la sua e la nostra Chiesa, invitandole al pentimento, alla conversione e a novità di vita, permettendo loro così di assumere ogni giorno di nuovo il compito di servirlo.
Accogliamo le Sue parole come ripudio non solo dalle tante iniquità compiute ma anche del modo di vivere la dottrina che le ha ispirate. Nella Sua richiesta di perdono cogliamo inoltre la chiara volontà di iniziare con la nostra Chiesa una storia nuova, diversa da quella che sta alle nostre spalle in vista di quella “diversità riconciliata” che ci consenta una testimonianza comune al nostro comune Signore Gesù Cristo. Le nostre Chiese sono disposte a cominciare a scrivere insieme questa storia, nuova anche per noi.
La nostra comune fede in Cristo ci rende fratelli nel suo Nome, e questa fraternità noi già la sperimentiamo e viviamo in tante occasioni con sorelle e fratelli cattolici: è un grande dono che ci viene fatto e che speriamo possa essere condiviso da un numero crescente di membri delle due Chiese. Questa nuova situazione non ci autorizza a sostituirci a quanti hanno pagato col sangue o con altri patimenti la loro testimonianza alla fede evangelica e perdonare al posto loro. La grazia di Dio, però, «è sovrabbondata, là dove il peccato è abbondato» (Romani 5,20), e questo noi crediamo e confessiamo, certi che Dio vorrà attuare questa Sua parola anche nella costruzione di nuove relazioni tra le nostre Chiese, ispirata alla parola evangelica «Ecco, io faccio ogni cosa nuova» (Apocalisse 21,5).
La ricordiamo, caro fratello Francesco, nell'intercessione e Le chiediamo di pregare per noi; invochiamo su di Lei, sul suo servizio e sulla sua chiesa, la benedizione di Dio.”
n. 39 MIGRANTI E PROFUGHI
  Il Sinodo, ben sapendo che il fenomeno delle migrazioni è sempre esistito nella storia dell’umanità, che ha assunto negli ultimi anni proporzioni globali drammatiche e che il nostro Paese è più che mai interessato da significativi flussi migratori, ritiene che oggi esso sia dovuto alla diffusione crescente di fattori come corruzione, conflitti armati, ingiustizia economica e sociale, persecuzioni, rispetto ai quali non sono trascurabili le responsabilità della parte ricca del globo. Avendo preso coscienza che tale fenomeno è posto alla nostra attenzione come una vocazione all'accoglienza, secondo il dettato evangelico del sostegno e della cura degli afflitti, degli assetati, degli affamati, dei prigionieri, degli stranieri, il Sinodo legge in questo la sua vocazione a una rinnovata riflessione sulla nostra storia di esilio, poiché nel volto del migrante, oltre a riconoscere i tratti di Nostro Signore, riconosciamo espressioni e sofferenze dei nostri padri e delle nostre madri, sottoposti/e a persecuzioni e massacri; a chi afferma di non volere i migranti “in casa nostra”, il Sinodo risponde con forza che questo Paese è “casa nostra” e che vogliamo che la nostra casa sia ospitale, capace di compassione e pronta a difendere la dignità umana e i diritti laddove essi vengano offesi e annullati. Dà pertanto mandato alla Tavola valdese di farsi portavoce presso le Istituzioni della Repubblica, affinché operino in modo che quanti/e si mettono in viaggio, per motivi di sopravvivenza o per cercare una vita migliore, possano essere accolti/e e accompagnati/e nei loro progetti di vita, perché il denaro investito dallo Stato venga speso effettivamente a favore dell'integrazione e dell'inclusione sociale dei migranti e affinché si moltiplichino gli sforzi per affrancare i migranti dalle mafie.
Invita le chiese a cogliere la sfida dell'accoglienza come un’occasione di rinnovato impegno nella testimonianza dell’Evangelo della grazia.
n. 40 MEDITERRANEAN HOPE
  Il Sinodo, a fronte della serata pubblica sul tema delle migrazioni e del dibattito che ne è seguito, rallegrandosi dei risultati raggiunti dal programma della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (FCEI) “Mediterranean Hope”, dunque l'osservatorio di Lampedusa, la Casa delle Culture di Scicli, il Relocation Desk di Roma - progetto sostenuto da fondi Otto per mille - incoraggia la Tavola valdese a continuare a sostenere questa iniziativa e gli sforzi della FCEI tesi a riorganizzare il proprio impegno a favore dei migranti; preso atto in particolare della proposta di istituire dei corridoi umanitari che garantiscano ai migranti richiedenti asilo la possibilità di compiere viaggi sicuri, dà mandato alla Tavola valdese di sostenerla e di rappresentare con forza alle istituzioni della Repubblica l'esigenza di moltiplicare le iniziative in questa direzione; ringrazia le chiese sorelle e le agenzie ecumeniche che sostengono le diverse iniziative di “Mediterranean Hope” con risorse umane ed economiche.
n. 41 CORRIDOI UMANITARI
  Il Sinodo, di fronte all’ultima tragedia nel Mar Mediterraneo che ha visto la perdita di cinquantuno vite umane, esprime sgomento e cordoglio, rilancia con forza la necessità di istituire corridoi umanitari che permettano un passaggio sicuro alle donne, agli uomini e ai bambini che sono costretti a intraprendere un sofferto viaggio per sfuggire a distruzioni, violenze e persecuzioni che si registrano in ampie aree dell’Africa e del Medio Oriente.
n. 42 VIOLENZA DI GENERE
  Il Sinodo si rallegra per l’iniziativa ecumenica del 9 marzo scorso, indetto dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia e dall’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza episcopale italiana, fa proprio il documento dal titolo “Contro la violenza sulle donne. Un appello alle chiese cristiane in Italia” e dà mandato alla Tavola valdese di inviarlo alle chiese affinché lo diffondano. (Allegato n. 1)
n. 63 VIOLENZA DI GENERE
  Il Sinodo, condividendo i contenuti del nuovo progetto della Commissione sinodale per la diaconia (CSD) “Mi fido di te” rivolto alla sensibilizzazione sulle questioni di genere e ai legami maltrattanti ad esse legate, invita la CSD, in collaborazione con le Associazioni di donne presenti nel territorio del Pinerolese, a continuare il progetto nelle scuole, al fine di collaborare al necessario cambiamento culturale e promuovere azioni di contrasto alla violenza di genere.
n. 43 OMOFOBIA
  Il Sinodo, richiamato l'atto 136/SI/2013 in tema di contrasto all'omofobia, prende atto con soddisfazione dei progressi fatti dalle Chiese e dalla società civile verso una piena integrazione dei fratelli e delle sorelle omosessuali; invita le Chiese a proseguire il cammino fin qui percorso; esprime preoccupazione perché ancora settori ampi, benché minoritari, dell'opinione pubblica italiana, mantengono atteggiamenti di chiusura e di discriminazione omofobica, talvolta invocando a sostegno delle proprie posizioni anche una visione distorta dell'Evangelo; invita le Chiese a contrastare con forza ogni forma di discriminazione verso i fratelli e le sorelle omosessuali nonché di strumentalizzazione della Parola a questi fini.
n. 70 RICHIEDENTI ASILO E "ACCOGLIENZA DIFFUSA"
  Il Sinodo, riconoscendo nella questione dei migranti uno dei temi centrali della propria vocazione, chiede alla Commissione sinodale per la diaconia (CSD) di mettere a disposizione delle chiese le competenze del personale del Servizio Richiedenti Asilo e Rifugiati, affinché le chiese stesse possano essere ulteriormente affiancate nel percorso di accoglienza.
Il Sinodo esorta le chiese affinché diventino protagoniste, insieme alla CSD, del lavoro con i migranti condividendo con essa il progetto di “Accoglienza Diffusa”.