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IL DIALOGO

simbolo dell'incontro ecumenico di Graz

L'ecumenismo, inteso come collaborazione fra le chiese in vista di una testimonianza comune, caratterizza da sempre il mondo protestante. Il sinodo valdese ha incoraggiato tutte le attività ecumeniche, privilegiando però gli incontri a livello di comunità locali e chiedendo che i problemi teologici fossero sempre presenti nei dibattiti. Gli evangelici ritengono infatti che la fedeltà al Vangelo sia più importante dell'unità formale e che l'ecumenismo non possa ridursi ad un generico accostamento di credenti senza porsi i problemi della fede oggi.

Da decenni i valdesi partecipano attivamente al dialogo ecumenico con altre chiese protestanti e con quelle ortodosse. La Chiesa Valdese è una delle fondatrici del Consiglio Ecumenico delle Chiese, che attualmente conta più di 340 chiese e denominazioni cristiane sparse in 120 paesi del mondo.
Dal 1990 la Chiesa evangelica valdese è in piena comunione ecclesiale con le chiese battiste appartenenti all'Unione Cristiana Evangelica Battista d'Italia (UCEBI). Uno dei segni più visibili di questa comunione è il settimanale evangelico Riforma, redatto insieme da battisti, metodisti e valdesi.

I rapporti con la Chiesa cattolica romana, difficili per divergenti punti di vista dogmatici e per i diversi atteggiamenti nei confronti della società, si sono fatti più rispettosi dopo il Concilio Vaticano II. Uno dei più importanti documenti del dialogo ufficiale con la Conferenza Episcopale Italiana è il "Testo comune per un indirizzo pastorale dei matrimoni tra cattolici e valdesi o metodisti", approvato nel 1997, a cui ha fatto seguito, nel 2000, il Testo applicativo.

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