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di Marco Di Pasquale

Concluso il 37° Kirchentag, la festa delle chiese evangeliche tedesche

Torre Pellice, 24 Giugno 2019

«Chi semina paura e odio mieterà solo violenza», ha detto il 20 giugno Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, davanti a quasi diecimila persone che lo ascoltavano nella Westfalenhalle di Dortmund, la Fiera che quest'anno ospitava, dal 19 al 23 giugno, l'enorme Mercato delle Possibilità del “Kirchentag” – il festival internazionale, a cadenza biennale, delle chiese evangeliche tedesche, che quest'anno compie 70 anni di vita. L'incontro con Orlando è stato uno dei momenti più attesi e partecipati di questa edizione. A parlare insieme a lui, anche il vescovo luterano presidente della Chiesa evangelica in Germania (EKD) Heinrich Bedford-Strohm e una componente dell'equipaggio della SeaWatch3, Mattea Weihe. I temi della situazione politica europea, delle migrazioni, del sovranismo, della reviviscenza di razzismo, antisemitismo, neo-nazismo, insieme a quelli della salvaguardia dell'ambiente e delle risorse del pianeta, sono stati fra i più frequentati a Dortmund. Ma si è discusso anche degli sviluppi delle nuove tecnologie, tanto nell'ambito della comunicazione (con i connessi problemi delle fake news) quanto in quello dell'intelligenza artificiale. L'assenza di inviti a politici della estrema destra tedesca aveva suscitato qualche polemica, che la dirigenza del Kirchentag ha però azzerato sul nascere, ribadendo la propria libertà di rivolgere inviti a singole personalità di rilievo, a seconda del tema, senza alcun obbligo di dare visibilità a qualsivoglia formazione politica.

Il “motto” generale di quest'anno era tratto da II Re 18,19: «Was für ein Vertrauen», “Che fiducia è mai questa”. Manca un punto interrogativo, che però è sottinteso dalla forma stessa della frase, fa notare Julia Helmke, segretaria generale del Kirchentag, nel messaggio di “benvenuto” che apre lo sterminato elenco di iniziative contenute nel programma di quest'anno. L'interrogazione, mancante ma sottintesa, fa percepire l'ambivalenza dell'atteggiamento che contraddistingue anche e soprattutto la fede cristiana evangelica, mantenendo in tal modo aperta la fiducia stessa, contro ogni disfattismo ma anche contro ogni irrigidimento dogmatico: la vera fiducia non può che essere in Dio, perché è lui soltanto a essere fedele, ma siamo noi a dover scoprire e confessare in chi riponiamo la nostra fiducia. Il tema della fiducia, come atteggiamento inconsueto, quasi paradossale nella nostra epoca, è stato declinato in innumerevoli forme nelle svariate iniziative che costellano tradizionalmente il Kirchentag, dai culti agli studi biblici, dagli incontri di preghiera ai Podium di discussione, fino a concerti e spettacoli di piazza. Il clima diffuso in Europa di “paura e odio”, di cui parlava il sindaco Orlando, è stato sommerso dall'allegria, dal buonumore, dall'entusiasmo di decine e decine di migliaia di persone, tutte interessate a eventi culturali e spirituali che spesso nella odierna comunicazione quotidiana passano in secondo o terzo piano. Il Kirchentag è anche sempre una sorta di rinascita dell'interesse culturale, di una cultura, quella nata dal Protestantesimo, che ha dato forma all'Europa moderna e che ha in ogni modo nell'evangelo di Cristo la sua linfa vitale. Di questa cultura, della cultura tedesca dell'accoglienza, Orlando ha fatto l'elogio, parlandone come di «un esempio per l'Europa, di cui tutti dovremmo essere fieri e orgogliosi». Solo lavorando sul piano culturale e spirituale si può sconfiggere la violenza, generata dalla paura e dall'odio verso l'incognito, per andare verso una cultura della fiducia, che ha il suo termina ultimo in Dio. Questo rinnovato clima di fiducia ha avuto il suo culmine nel culto di chiusura nello Stadio della città, ripreso dalle reti televisive tedesche, con la presenza di oltre 37.000 persone.

Nutrito è stato anche il drappello delle chiese e la diaconia valdese e metodista italiana, tanto con due stands al Mercato delle Possibilità (Chiesa e diaconia valdesi e Servizio Cristiano), con gli interventi di Paolo Naso e di Marta Bernardini per i progetti di Mediterranian Hope e Corridoi umanitari, con lo studio biblico su Giobbe svolto dal pastore Sergio Manna e la conferenza sulla nuova traduzione della Bibbia in italiano, tenuta dal prof. Eric Noffke. Presente anche un gruppo di studenti della Facoltà valdese, appositamente guidati dal prof. Fulvio Ferrario, e il pastore Giuseppe Platone che ha raccolto e inviato quotidianamente notizie dal Kirchentag ai nostri mezzi d'informazione.