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di Ilaria Testa e Maria Prano

Il Cinquecentenario della Riforma protestante è stato ricordato anche al 30° Salone del Libro di Torino grazie a diverse iniziative che hanno avuto come protagonista Lutero e la sua storia.

Una di esse ha voluto declinare il tema del Salone, "Oltre i confini", nell'ottica specifica della conoscenza e della valorizzazione del patrimonio culturale protestante; sono stati presentati, in un unico incontro – a cui hanno partecipato Marco Fratini, responsabile della Biblioteca della Fondazione Centro Culturale Valdese, Sara Rivoira dell'Ufficio Beni Culturali della Tavola Valdese e il professor Maurizio Vivarelli, del Dipartimento di studi storici dell'Università di Torino - il Sistema informativo ABACVM (Archivio beni e attività culturali valdesi e metodisti), piattaforma informatica per l’inventariazione, il catalogo e la comunicazione e valorizzazione on-line di contenuti culturali, e due importanti progetti dedicati alle edizioni del XVI secolo: la catalogazione del Fondo Piero Guicciardini, conservato presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e la catalogazione delle edizioni della Riforma tedesca e svizzera conservate presso la Biblioteca della Fondazione Centro Culturale Valdese di Torre Pellice.

Il Cinquecento, secolo della Riforma, è stato attraversato dalla invenzione e diffusione della stampa a caratteri mobili che cambiò radicalmente la diffusione del sapere e le possibilità di accesso alla conoscenza. La diffusione delle idee di Lutero fu rapida e capillare anche grazie a questa nuova innovazione tecnologica.

Oggi la nostra società si trova a vivere una rivoluzione altrettanto radicale, con la diffusione di Internet e le infinite possibilità che essa dà alla circolazione del sapere e delle idee. Senza trascurare le difficoltà e i problemi che la Rete porta con sé, sono innegabili le prospettive che essa può aprire al mondo della cultura, con possibilità di creazione di connessioni significative tra elementi eterogenei, di superare i “confini” dovuti alla settorialità e alla specificità.

Si aprono infinite possibilità di connessioni tra beni culturali diversi, considerati finalmente nel loro contesto e non più costretti nella particolarità dei cataloghi specialistici o dei discorsi degli esperti.

In questo senso la catalogazione dei due fondi Cinquecenteschi e la possibilità di consultarli all'interno del Portale dei Beni culturali metodisti e valdesi rappresenta un valido esempio di integrazione tra due linguaggi comunicativi, un oltrepassare il confine tra mondi apparentemente separati, offrendo anche la possibilità di nuovi canali di ricerca e studio.

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