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Il prossimo 19 marzo le chiese metodiste e valdesi osservano la Domenica della legalità. Nata nel 2009, per iniziativa dei metodisti e valdesi del sud Italia, dal 2013 è diventata un evento nazionale grazie a una decisione sinodale che l'ha estesa a tutte le comunità della Penisola, nella consapevolezza che "la fede cristiana deve saper denunciare il sopruso e l'ingiustizia".

Il materiale liturgico-omiletico di quest'anno è stato curato dalle chiese delle Valli valdesi del Piemonte. Testo biblico di riferimento è il capitolo 12 del Secondo libro di Samuele, in cui il profeta Nathan denuncia l'abuso di potere del re Davide che, per poter prendere Betsabea, sua moglie, manda a morire al fronte Uria, ufficiale del suo esercito. «Per Davide – si legge nel commento al testo prodotto per l'occasione – per il re, il potente, non valgono né le leggi, né le convenzioni sociali che si applicano agli altri. Non ha timore, perché sa bene che alla sua corte nessuna voce si leverà a difendere il diritto del pur valoroso Uria». Eppure una voce si alza, quella di Nathan che pone davanti al re l'evidenza della sua ingiustizia davanti a Dio e davanti agli esseri umani.

«Facendo le debite proporzioni – prosegue la nota omiletica -, molti italiani e italiane si possono riconoscere senza difficoltà nelle dinamiche presentate da questo racconto: non è affatto insolito conoscere, quanto meno indirettamente, persone che non si sentono vincolate dalle leggi e dalle consuetudini nazionali. Noi sappiamo per esperienza diretta che persone come re Davide esistono, oggi, tra noi. Piuttosto siamo un po' carenti di figure come Natan: uomini o donne rette che dall'interno del sistema sono capaci di dire la verità al potente di turno».

Tratto dal NEV del 17 marzo 2017