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La VII Assemblea CPCE, Firenze 20 - 26 settembre 2012 (foto CPCE)

Si è conclusa la settima Assemblea generale delle Comunità delle chiese protestanti in Europa (CPCE) che si è tenuta a Firenze dal 20 al 26 settembre con il tema "Liberi per il futuro". Hanno partecipato oltre duecento delegati delle chiese protestanti europee. Il teologo riformato Michael Beintker ha affermato nella sua conferenza del 21 settembre scorso "la Riforma toglie di mezzo tutto ciò che si frappone fra i cristiani e Cristo"; in questo contesto "Riforma" non si riferisce soltanto alla riforma protestante del XVI secolo ma alla riforma come conversione di tutte le chiese.

Il 23 settembre la regista e scrittrice Cristina Comencini ha tenuto un appassionato intervento su "Donne e chiesa" affermando che "c'è nel mondo un'onda nuova delle donne che pensa a qualcosa di totalmente inaudito, sentimento che le chiese protestanti sono in grado di ascoltare e d accogliere".
Cristina Comencini alla VII Assemblea CPCE (foto CPCE)Il giorno successivo il rev. Jonathan Gibbs, rappresentante della Chiesa d'Inghilterra, ha illustrato i rapporti tra le Chiese anglicane britanniche e d'Irlanda e la CPCE auspicando una ricerca dell'unità visibile della Chiesa di Gesù Cristo.

Nuovo presidente della CPCE è il vescovo luterano tedesco del Braunschweig Friedrich Weber. Eletto dal neo costituito Consiglio della CPCE, composto da 13 rappresentanti di chiese riformate, luterane, unite e metodiste del Vecchio continente, il presidente Weber, sarà anche il capo delegazione della CPCE nei colloqui con il Pontifico Consiglio per l'unità dei cristiani che prenderà il via a partire da febbraio 2013.

Fra i vari ordini del giorno l'Assemblea ne ha votato uno sulla Siria e il Medio Oriente con il quale ha espresso la solidarietà della CPCE ai cristiani dell'area e a tutti coloro che soffrono "a causa della violenza, dell'incertezza del diritto e della limitazione della loro libertà", chiedendo ai governi europei di operare per difendere e sostenere lo stato di diritto, culto di chiusura della VII Assemblea CPCE (foto CPCE)la piena partecipazione alla vita della società e la piena libertà religiosa dei cristiani e delle minoranze religiose in Siria e Medio Oriente.
In ultimo ha votato un documento sulla crisi in Europa affermando che "serve un nuovo modello economico" e che il prerequisito per superare la crisi è rinforzare le procedure democratiche. I protestanti europei propongono la loro "ricetta" per affrontare la crisi: si va dalla regolamentazione del mercato finanziario, alle politiche fiscali, dalla preoccupazione per le conseguenze sociali delle politiche del rigore, al monito contro ogni forma di nazionalismo antieuropeo.
L'Assemblea si è conclusa presso il Centro La Calza di Firenze con un culto che ha visto la predicazione del nuovo presidente della CPCE, il vescovo Friedrich Weber.

Per maggiori informazioni visita il sito dedicato alla VII Assemblea della CPCE. Tutti i documenti approvati sono reperibili qui.

La CPCE, con sede a Vienna (Austria), promuove un modello teso all'allargamento dell'ecumene sulla base del motto "unità nella diversità riconciliata". Conta 106 chiese membro in tutta Europa (con i rispettivi bracci sudamericani) in rappresentanza di più di 50 milioni di persone: chiese luterane, riformate, unite, metodiste, che grazie all'accordo del 1973 di Leuenberg (Svizzera) si prestano mutuo riconoscimento dei ministeri e dei sacramenti. Con la dichiarazione del 1973 si pose di fatto fine alla divisione tra chiese luterane e riformate durata più di 450 anni.

Tratto dai comunicati stampa NEV - Notizie evangeliche settembre 2012