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di Silvia Facchinetti e Erica Fazion

Incontro e condivisione interculturale in un seminario di formazione Cevaa rivolto agli animatori giovanili delle chiese

Torre Pellice, 1 Agosto 2018

Un’italiana, un francese, una svizzera francofona e una svizzera di origine malgascia ridono e giocano a palla al chiaro di luna nel mar Mediterraneo. Grazie alla Cevaa è possibile che accadano anche queste cose. Questa immagine, che potrebbe sembrare l’inizio di una barzelletta, ritrae un momento libero del Seminario Regione Europa che si è svolto dal 21 al 28 luglio a Sète, nell’accogliente centro protestante del Lazaret, nel Sud della Francia, e racconta uno degli scopi fondamentali della Cevaa, Comunità di chiese in missione: l’incontro e la condivisione interculturale. Le esperienze che la Cevaa permette di vivere sono infatti prima di tutto degli incontri profondamente arricchenti dal punto di vista umano, a cui si aggiunge il valore del viverli alla luce di una stessa fede: quella nell’Evangelo di Gesù Cristo. 

Seminario di formazione che viene organizzato e pensato espressamente per le responsabili e gli animatori giovanili delle chiese dei Paesi della regione Europa, ossia Francia, Svizzera e Italia, sul tema di lavoro scelto nell’ultima Assemblea Generale, “Giovani, Evangelo e culture in un mondo in mutamento”, ha visto la partecipazione di una trentina di persone diversamente impegnate nel lavoro giovanile. 

Ogni giornata del seminario ha visto la trattazione di un tema attraverso diverse modalità: dall’animazione biblica, passando per giochi di ruolo e schieramento e anche all’uso della plastilina. In apertura una meditazione condotta a turno dalle diverse delegazioni, a conclusione la presentazione di una delle chiese presenti e un dopo cena con un tempo libero ricco di scambi, giochi, canti, chiacchiere, bagni notturni e tessitura di legami tra i partecipanti.

La prima giornata di domenica ha permesso la partecipazione al culto nella chiesa locale riformata di Sète, una presentazione generale della Cevaa ad opera del segretario generale Céléstin Kiki e della Strategie Jeunesse da parte di Roger Lasmothey, incaricato di quest’ultima.

Il lunedì il pastore Gilles Agbenokoudji, della chiesa protestante di Alsazia e Lorena, ha proposto un lavoro sulle famiglie che ha permesso di riflettere, attraverso un’animazione biblica sulle donne della genealogia di Gesù presente nell’Evangelo di Matteo, sul fatto che non esiste un ideale di famiglia nella Bibbia quanto una pluralità di famiglie reali con le loro particolari storie di sofferenze e amore. E che nello stesso tempo Gesù chiama “famiglia” ogni fratello e sorella che ascolta e mette in pratica la parola di Dio. 

Il giorno successivo il pastore Joël Landes, dellachiesa protestante riformata evangelica di Francia, partendo dalla riflessione sul significato delle parole "società", "popolo", "giovani", ha guidato il gruppo in una discussione sul ruolo dei e delle giovani nelle chiese. E' stato arricchente confrontare le diverse realtà, scoprire i vari punti di forza, le problematiche e i metodi usati per accogliere, dialogare e dare spazio ai e alle giovani nelle comunità di fede di cui non costituiscono solo il futuro bensì e innanzitutto il presente.

Dopo un mercoledì di relax e visita della città di Sète, il giovedì il tema centrale è stato quello della sessualità, animato dalla pastora Tünde Lamboley, in servizio al Défap (Service protestant de mission). Affrontato prima con un’attività personale e un gioco di schieramento e poi con un’animazione biblica sul racconto della donna adultera dell’evangelo di Giovanni, messo in scena con uno sketch teatrale, attraverso un fumetto e sotto forma di pubblicità.

L'ultimo giorno di lavoro, con l'aiuto di Anne Roulet, laica impegnata nella chiesa riformata del cantone di Vaud e nella Cevaa, e Roger Lasmothey, chargé jeunesse, abbiamo affrontato il tema dei social network, uno strumento con rischi e potenzialità di cui è necessario promuovere un uso attento e responsabile tra i e le giovani ma non soltanto, e che non deve portarci a trascurare il rapporto personale con ciascun membro della comunità. 

Ci lasciamo dopo una settimana intensa con l’intenzione di far seguire all’esperienza del seminario la condivisione di strumenti già utilizzati nelle varie chiese per il lavoro giovanile e con l’idea di mantenere i legami costruiti e renderli utili nodi di una rete finalizzata alla conoscenza reciproca tra le diverse chiese europee, certi che la grazia di Dio prima o poi ci riunirà.