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di Luciano Zappella

Bergamo, 2 gennaio 2018

Anche a Bergamo un parco dedicato a Martin Lutero

Proprio allo scadere e forse a coronamento di un anno che ha visto un'ampia e variegata serie di iniziative di carattere ecclesiastico, nel segno dell'ecumenismo, e di carattere culturale, nel segno della collaborazione, il 21 dicembre la giunta del Comune di Bergamo ha deliberato l'intitolazione di uno spazio cittadino a Martin Lutero. Dopo aver valutato varie ipotesi, la scelta è caduta sul Parco della Trucca, il più ampio spazio verde della città, che, per una felice coincidenza, si trova in via Martin Luther King, a poca distanza dal nuovo ospedale Papa Giovanni XXIII. Dopo l'inaugurazione ufficiale, prevista per l'inizio della primavera, si chiamerà «Parco Martin Lutero alla Trucca».

Nel corso della conferenza stampa di presentazione, l'Assessore all'Innovazione del Comune di Bergamo, Giacomo Angeloni, ha parlato di «una scelta doverosa, in linea con la politica di un'amministrazione che negli anni si è distinta per avere dato voce a più culti e culture».

Si tratta di una decisione che è scaturita dalla presentazione da parte di Nicola Eynard, consigliere comunale e membro della chiesa valdese di Bergamo, di un Ordine del giorno che, alla luce della ricorrenza del Quinto Centenario della Riforma Protestante e data l'importanza storica della Riforma medesima, impegnasse il Sindaco e la Giunta Comunale, in collaborazione con la Commissione Toponomastica del Comune e coinvolgendo la Comunità Evangelica e il Centro Culturale protestante cittadini, all'individuazione di una via importante o di un altro luogo significativo nella città da intitolare a Martin Lutero.

In occasione del consiglio comunale del 19 giugno dedicato alla discussione di tale Ordine del giorno, il presidente del consiglio di chiesa (chi scrive) e il pastore Winfrid Pfannkuche sono stati invitati in Consiglio comunale (se ne veda la registrazione video) per illustrare ai consiglieri il significato della presenza evangelica e dei cinquecento anni della Riforma per la storia di Bergamo. L'ampio dibattito che ne è seguito ha fatto registrare, sia pure con accenti diversi, una inattesa unanimità da parte delle varie forze politiche rappresentate in Consiglio comunale.

Proprio questa compattezza in sede politica sembra essere sfuggita a coloro che, grazie all'effetto moltiplicatore dei vari social, hanno espresso commenti assai negativi, rispolverando, da un lato, i più vieti stereotipi (il Lutero eretico e il papa che lo ha sdoganato) e, dall'altro, la sterile polemica politica, il tutto opportunamente condito da una buona dose di ignoranza storica e teologica.

A fare da contrappeso a tali giudizi vale la pena citare due considerazioni apparse sul Corriere della Sera - edizione di Bergamo. «Da qui in poi sarà bello avere un parco che tiene vivo quel nome: non dobbiamo viverlo, come mi pare di leggere in certi meschini calcoli politici, quale concessione a una chiesa particolare, tanto per tenerla buona. È molto di più. Potrà essere un luogo fisico dove organizzare mostre e convegni sul discusso e intransigente frate tedesco. Ma potrà essere soprattutto uno speciale luogo dell'anima, un richiamo continuo ai valori eterni e universali dell'umanesimo migliore, vissuto sul basamento antisismico della nostra coscienza» (Cristiano Gatti, 24 dicembre). «In un mondo in cui la complessità sembra sfidare ogni tentativo di comprensione siamo portati a metterci sulla difensiva. E finisce che neghiamo perfino quei valori di tolleranza e di pluralismo su cui si fonda la moderna civiltà europea, sorta proprio sulla condanna delle guerre di religione durate per secoli. Forse le critiche contro Lutero alla Trucca non parlano di religione, ma delle nostre paure di fronte all'altro» (Franco Brevini, 29 dicembre).