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di Peter Ciaccio

poster 90 anni

Con un culto di ringraziamento, il 12 maggio scorso la chiesa valdese di Palermo ha festeggiato i 90 anni dall'inaugurazione del tempio in via dello Spezio. Fondata nel 1861 dal pastore Georges Appiah, all'indomani dello sbarco dei Mille, la chiesa valdese trovava la sua casa il 15 maggio 1927 alle spalle del Teatro Politeama. Intorno alla piazza Politeama si stava sviluppando l'estensione "piemontese" della città, costruendo nell'ampia area della città tra il centro storico e le palazzine Liberty di (appunto) Viale della Libertà.

Progettata dallo studio Bonci & Rutelli, la chiesa valdese si presentava come un elemento architettonicamente armonico: la facciata si ispira, infatti, alla quattrocentesca Chiesa della Catena. Una volta entrati, invece, si sarebbe colto l'elemento di novità: decori Liberty, vetrate ispirate a Paolo Paschetto - l'artista non poté occuparsi della chiesa di Palermo perché impegnato con la Casina delle Civette a Roma -, nessuna statua, molte parole scritte e il pulpito che si ergeva sotto l'abside stellata.

Nell'ambito del ricco programma per i 500 anni della Riforma, la chiesa di Palermo ha pensato di potersi concedere anche una piccola celebrazione per il 90ennale, ricorrenza che di solito non assume particolare rilievo. È anche stato un modo per dire che quel che è accaduto a Wittenberg cinque secoli fa ha avuto una conseguenza concreta nel capoluogo siciliano.

Al culto hanno partecipato anche diversi amici e amiche di altre chiese cristiane della città. La presenza della chiesa cattolica è stata un segno importante del cammino ecumenico che si è fatto negli ultimi anni.

Durante il culto la predicazione partiva dalla parabola del seminatore per ricordare che se un luogo di culto è stato fondato ed è ancora in piedi dopo 90 anni, l'unico responsabile da ricordare e ringraziare è il Signore, il buon seminatore. È stata la sua fiducia che il seme avrebbe attecchito che ha permesso alla pianta, cioè alla chiesa, di crescere. Se è dall'amore di Dio che possiamo imparare ad amare, è dalla sua fiducia che possiamo guardare alle sfide e alle difficoltà del presente e del futuro senza paura.

Se il Divin seminatore dice che la pianta può crescere, allora crescerà.