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In occasione del 17 maggio, giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia, la pastora Mirella Manocchio, presidente dell'Opcemi (Opera per le Chiese Evangeliche Metodiste in Italia), lancia un appello contro la violazione dei diritti delle persone lgbt. L'appello, riportato qui di seguito, è stato sottoscritto anche dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia, dall'Unione delle Chiese evangeliche battiste e dalla Chiesa evangelica luterana.


Roma, 16 maggio 2017

Ogni giorno le cronache ci raccontano delle violazioni dei diritti umani in molte parti del mondo. Discriminazioni, violenze e persecuzioni per motivi religiosi, per differenze etniche e per l'orientamento sessuale.

La "colpa" consisterebbe nel non obbedire alla "normalità" imposta dai propri oppressori.

Anche nella civile Europa le persone lgbt sono tuttora oggetto di violenze a causa di una diversa normalità. Le chiese evangeliche metodiste in Italia - attraverso l'OPCEMI suo organo esecutivo -, in occasione di questa settimana in cui si celebra la giornata mondiale contro l'omofobia e la transfobia, vuole denunciare con forza questa situazione e ribadire il proprio NO ai ripetuti soprusi e atti di violenza nei confronti delle persone Lgbt. Atti che in alcune parti del mondo si traducono in condanne a morte; in torture e campi di prigionia come in Cecenia, in discriminazioni e arresti come in Russia, atti che mirano a ridurre al silenzio ed alla eliminazione di qualsiasi forma di differenza, in modo specifico quelle relative all'orientamento sessuale e/o affettivo in nome di una presunta normalità.

Oggi noi condanniamo con forza ogni violenza e discriminazione sulle persone lgbt, e lo facciamo mossi dall'insegnamento di amore e accoglienza consegnatoci dall'evangelo di Gesù Cristo.

Invitiamo tutte le nostre chiese ad essere, sempre più, "santuari" di accoglienza e sostegno verso le persone lgbt e verso ogni persona raggiunta da discriminazione.