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Sinodo 2013 (foto Riforma)

Del Sinodo delle chiese metodiste e valdesi, che si svolge annualmente a Torre Pellice, si sottolineano sempre gli aspetti di democrazia, responsabilità, libertà, capacità di ascolto reciproco anche sulle questioni più spinose e divisive. Se poi si pensa anche al contorno popolare e delle varie iniziative, si sottolineano gli aspetti dell’incontro, della festa, del meeting, dell’evento. Soprattutto per chi partecipa per la prima volta, o partecipa saltuariamente, questi sono in effetti gli elementi più evidenti. Ma ce n’è un altro che vorrei sottolineare e che è quello della comunione: un Sinodo è un’esperienza di comunione.

Sinodo 2013 (foto Riforma)

Dopo tanti giorni in cui si discutono problemi anche delicati e sui quali bisogna comunque prendere decisioni il più possibile condivise, dopo tanti giorni in cui sperimentiamo la fatica di ascoltare opinioni diverse e a volte contrastanti, ma tutte portatrici di qualche buona ragione, il Sinodo termina con una sensazione di forte comunione, comunione spirituale, comunione in Dio. Perché un Sinodo di chiese non è esattamente un parlamento di uno stato o l’assemblea di un’associazione, è: "l’assemblea generale che esprime l’unità di tutte le chiese. Nello svolgimento delle sue attività agisce nell’obbedienza alla Parola di Dio, come assemblea di credenti che ricerca la guida dello Spirito Santo" (Disciplina generale delle chiese, art. 27).

Non solo, un Sinodo, almeno quello delle chiese metodiste e valdesi, è anche l’incontro con una molteplicità di rappresentanti di chiese sorelle di varie parti del mondo che ci fa assaporare quella comunione universale dei santi che va oltre i confini delle nazioni e delle lingue, delle cultura e delle teologie: "Quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. La nostra comunione è col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo" (1 Giovanni 1,3).

Sinodo 2013 (foto Riforma)

Infine, un Sinodo è un’esperienza di comunione anche con chi non ha potuto essere presente, come mi ha scritto pochi giorni fa un pastore emerito (cioè in pensione): "ieri mi è giunto il volume con la relazione al Sinodo 2013. Questa mattina ho letto la relazione della Tavola Valdese e mi sono reso conto, almeno in parte, della complessità del vostro compito e delle grosse difficoltà che spesso incontrate. Ho apprezzato molto lo spirito sereno spesso sostenuto da un forte senso di speranza e di fiducia nel Signore con il quale la relazione si presenta. Ho anche molto apprezzato la capacità di mettere in discussione vari aspetti importanti della nostra vita ecclesiastica in vista di una impostazione nuova che spero darà molto più spazio ai ministeri locali. Sono convinto che nelle nostre comunità ci sono molti doni che spesso rimangono soffocati e che invece siamo chiamati a far emergere nel modo migliore.
Caro Moderatore, alla mia età si ha spesso l'impressione di essere del tutto inutili, ma qualche cosa possiamo invece fare: accompagnarvi giorno per giorno con la nostra preghiera di intercessione e penso che il piuttosto folto gruppo di emeriti assai anziani possa essere una forte voce che chiede al Signore di accompagnarvi e sostenervi
".

Eugenio Bernardini

12 settembre 2013