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Il National Geographic parla in un suo recente servizio di Maria, “venerata anche fuori dalla chiesa cristiana”; di nuovo assistiamo a una preoccupante confusione tra cristianesimo e cattolicesimo, anche da parte di chi dovrebbe “fare cultura generale”.

Gli evangelisti Matteo e Luca riferiscono della concezione virginale di Gesù per indicare che egli proviene da Dio per parte di Padre e dall’umanità per parte di madre. Ma non c’è alcun supporto di tipo biblico per i due grandi dogmi mariani cattolici: l'Immacolata concezione di Maria, promulgata nel 1854, che afferma che Maria stessa è stata concepita immacolata, cioè che è nata  senza peccato; e l'Assunzione di Maria, promulgata nel 1950, che afferma la sua glorificazione in cielo.

Questi dogmi ci danno infatti l'impressione che, poiché Gesù è davvero del mondo di Dio da parte di Dio suo Padre e davvero del mondo degli uomini da parte di sua madre Maria, ogni tentativo di elevare Maria al di sopra del mondo umano ci faccia perdere un po' dell'umanità di Gesù, facendoci in seguito cercare degli intermediari come Maria o i santi per accedere a un Cristo divenuto fuori della nostra portata.

Bisogna altresì dire che i protestanti hanno sempre avuto l’abitudine di ricondurre tutto al pensiero biblico, anche alla luce del contesto storico in cui è stato scritto, quindi abbiamo un modo differente di considerare la posizione della donna e della sessualità. Non troviamo nulla nella Bibbia che valorizzi la verginità e per noi la purezza non risiede lì, ma in qualcosa di ben più profondo.

I protestanti però amano e rispettano Maria come tutti i personaggi biblici che sono testimoni, modelli e esempi di vita con Dio, collaboratori nel grande disegno della creazione divina di un mondo più giusto, intessuto di speranza e di amore. Ma non pregano né chiamano “santa” Maria, poiché hanno una concezione della santità che non li fa chiamare nessuno “santo”. Non pensiamo infatti che alcun personaggio biblico, né della chiesa o di questo mondo sia più amato, perdonato, glorificato rispetto a un altro, e possa diventare oggetto di venerazione o soggetto di intermediazione tra Dio e l’umanità. Questo tramite già esiste, come abbiamo detto, ed è Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo. La tradizione protestante insegna, sin dalla più tenera età, a pregare Dio direttamente, senza orgoglio, senza paura, e senza intermediazioni. Bisogna resistere alla grande tentazione di un atteggiamento di continue richieste e di ricerca di intercessione e d’intervento. I protestanti danno del tu a Dio.

Tutti gli amici di Dio - Maria in primis - possono invece essere considerati santi, in quanto salvati “per grazia, per mezzo della fede e non per le opere, affinché nessuno se ne glori” come scrive Paolo (Efesini 2,8-9). Questa frase di Paolo descrive la situazione di tutti gli uomini e di tutte le donne, allo stesso modo peccatori e perdonati: è la nostra grande convinzione protestante.

(Liberamente tratto da Voce Evangelica)

4 dicembre 2015