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Una colletta per il Servizio di comunicazione aumentativa alternativa della Commissione sinodale per la diaconia (CSD)
Padre Nostro tradotto in simboli PCS

La prima domenica di dicembre, che quest'anno cade il giorno 6, sarà dedicata come d'abitudine alla Commissione sinodale per la diaconia (CSD), l'ente senza scopo di lucro che raccoglie, coordina e gestisce una larga parte delle strutture e i servizi di accoglienza e impegno sociale delle chiese valdesi e metodiste sul territorio nazionale. In particolare, il Sinodo 2015 ha deciso di devolvere il ricavato della colletta al Servizio di comunicazione aumentativa alternativa dell'Istituto "Uliveto".

Ma che cos'è la Comunicazione aumentativa alternativa (C.A.A.)? Questo termine è usato per descrivere le modalità che possono facilitare e migliorare la comunicazione di tutte le persone che hanno difficoltà ad utilizzare il linguaggio orale e la scrittura.
L'assenza del verbale pone limiti spesso invalicabili nelle relazioni: l’approccio, il percorso e gli strumenti proposti dalla C.A.A. permettono di "gettare un ponte", offrendo così la possibilità alle persone di incontrarsi, conoscersi, capirsi.
Gli interventi di C.A.A. presuppongono progetti personalizzati e necessitano dell'apporto di diverse professionalità (provenienti dalla medicina, dalla psicologia, dalla pedagogia, dall'educazione linguistica ed informatica).

La C.A.A. è quindi un approccio che si rivolge a tutti gli ambienti di vita delle persone con difficoltà espressive.
Nelle situazioni seguite dal Servizio C.A.A. dell'Uliveto le persone in difficoltà possono beneficiare di tabelle cartacee contenenti immagini mirate, di tavole comunicative in codice alfabetico, oppure (a seconda delle caratteristiche) di ausili tecnologici dai più semplici ai più sofisticati (pulsanti ad uscita in voce, computer con programmi speciali, tablet, puntatori ottici, ecc.).

Il Servizio nasce nel 1996, in seguito alla formazione specifica di due educatori professionali presso l’unica scuola italiana, il Centro Benedetta d’Intino di Milano. Alcuni anni dopo una terza educatrice completa la formazione in C.A.A.
Il Servizio è diretto da Loretta Costantino (responsabile di struttura dell’Uliveto), e si avvale di supervisioni qualificate, a seconda delle diverse patologie di cui ci si occupa.

Oltre a rivolgersi agli utenti con disabilità residenti nella struttura Uliveto di Luserna San Giovanni (TO) il Servizio ha potuto soddisfare crescenti richieste provenienti dal territorio. A tutt’oggi ha preso in carico circa centocinquanta persone, dai tre ai sessanta anni di età.
Il personale svolge anche un lavoro di formazione ed informazione sulla C.A.A. rivolto a genitori e operatori medici e sanitari ed inoltre fornisce, qualora lo si valuti utile a livello progettuale, ausili tecnologici per prestiti anche prolungati a famiglie, scuole, enti.

La peculiarità del Servizio di C.A.A. è che opera direttamente negli ambienti di vita delle persone che presentano difficoltà comunicativa. Ciò che viene offerto non è un intervento ambulatoriale, ma un’attività che va ad incontrare le persone laddove loro ne hanno bisogno, ovvero nei loro luoghi di vita. Ciò sta rivelandosi una carta vincente (seppure renda più elevate le spese di gestione del Servizio), in quanto è possibile “incidere” in modo maggiore rispetto ai classici interventi ambulatoriali: proporre strategie favorenti, modificare i “setting” ambientali, entrare maggiormente in relazione con le persone in difficoltà, incontrare diverse figure significative e formare i partners comunicativi al fine di promuovere opportunità anche socializzanti e ludiche.

La CSD ritiene importante garantire questo Servizio, assicurando borse di sostegno alle famiglie che ne hanno bisogno. Il contributo che giungerà dalle chiese tramite la colletta della “Domenica della diaconia” sarà quindi fondamentale per incrementare e sostenere ulteriormente i progetti del Servizio e rispondere a situazioni di bisogno e necessità.

30 novembre 2015