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di Giorgio Tourn

Visita di papa Francesco alle Chiese Valdesi e metodiste (foto Romeo/Riforma)

Questi aggettivi sono quelli che la stampa evangelica ha usato per parlare dell’incontro del papa con i credenti delle chiese valdesi e metodiste nel tempio valdese di Torino in occasione della sua visita nella città. I mezzi di informazione avevano usato impropriamente la terminologia corrente parlando di incontro dei vertici delle comunità. Il prof. Fulvio Ferraio, decano della Facoltà valdese di teologia e membro della Commissione ecumenica, ha sottolineato il carattere religioso dell’incontro strutturato sulla preghiera, recitata e cantata.
Significativo, a suo parere, è anche il fatto che gli evangelici si siano rivolti al papa col termine “fratello”, perfettamente adeguato alla circostanza ma del tutto insolito nell’Italia clericale. Visita di papa Francesco alle Chiese Valdesi e metodiste (foto Romeo/Riforma)Più che la richiesta di perdono si deve sottolineare il clima, il linguaggio usato e la franchezza con cui sono stati espressi i problemi che permangono sul cammino del pieno riconoscimento reciproco delle chiese.

Il moderador Oscar Oudri della Mesa valdese sudamericana ha espresso per parte sua pareri analoghi sottolineando il fatto che Bergoglio, nella sua veste di arcivescovo di Buenos Aires, ebbe molti contatti con il mondo valdese del Rio de la Plata per cui la vita e la testimonianza della comunità valdese gli erano perfettamente noti da tempo.

7 luglio 2015