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di Claudio Pasquet

Il re Carlo Alberto di Sardegna firma le Lettere patenti

Il 17 febbraio 1848, il re di Sardegna Carlo Alberto firmava le "Lettere Patenti" che ponevano fine a un lungo periodo di discriminazione dei cittadini di fede valdese. Qualche giorno dopo un analogo provvedimento riconosceva i diritti civili anche ai cittadini di fede ebraica. Per i valdesi questo significava poter uscire dalle storiche Valli piemontesi dove erano stati per secoli confinati, vessati e perseguitati. Significava aver accesso alle professioni, alle scuole e alla libera residenza nelle città del Regno. Non era ancora la piena libertà religiosa perché le "Patenti" non prevedevano la possibilità di poter avere luoghi di culto e libera predicazione al di fuori delle Valli.

Ma, anche grazie al sostegno delle idee liberali che si stavano imponendo, i Valdesi si batterono perché, fin da subito, la libertà fosse anche libertà di culto, di predicazione e di insegnamento, perché la libertà di coscienza non può essere parziale. Fu grazie a questo pensiero che sorsero, un po' ovunque in Italia, nei 50 anni successivi, scuole e chiese valdesi.

Ancora oggi a tanti anni di distanza, il 17 febbraio è una data importante che i Valdesi celebrano e ricordano. Innanzi tutto come festa civile, che ricorda la necessità di estendere le libertà a tutte le persone ovunque nel mondo, e in particolare In Italia, paese di cui sono cittadini. Per questa ragione in occasione di questa data, nelle chiese ci sono iniziative collegate a una settimana che è stata istituita come "settimana della libertà. Ma siccome per i valdesi, la libertà è un dono del Signore, questa festa civile viene celebrata con un culto di ringraziamento. Nelle Valli valdesi, dove vivono ancora la metà dei valdesi italiani, questa celebrazione viene fatta proprio nella data del 17 febbraio, altrove in Italia la si celebra nella domenica più vicina a tale data.

sera del 16 febbraio attorno ai falò

In moltissime chiese oltre al culto vi è anche un momento festoso, un pranzo o una cena comunitari, e un momento di riflessione con dibattiti o conferenze su temi di attualità, di fede o di storia. Nelle Valli Valdesi si comincia però già la sera del 16 febbraio con fiaccolate e con l'accensione dei falò, fuochi di gioia che vennero accesi per la prima volta proprio nel 1848 per celebrare la novità della libertà. Sempre alle Valli sopravvive anche la bella tradizione delle "filodrammatiche valdesi", sorte a fine '800, che chiudono la giornata del 17 con una piece teatrale.

11 febbraio 2015