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di Paolo Naso

Comunione mondiale delle Chiese riformate (WCRC)

A dieci anni dalla famosa Assemblea dell’Alleanza Riformata Mondiale svoltasi ad Accra "Confessare la fede in Cristo di fronte all'ingiustizia economica e alla distruzione ecologica", la Comunione mondiale delle chiese riformate (WCRC) ha organizzato a Hannover un Convegno internazionale sulle migrazioni e il diritto d’asilo.

La strada fu tracciata dieci anni fa, in una memorabile assemblea dell’Alleanza Riformata Mondiale svoltasi ad Accra (Ghana) dedicata al tema della testimonianza cristiana di fronte alle sfide dell’ingiustizia economica e della distruzione ecologica. L’incontro ebbe un valore storico perché si concluse con l’approvazione di una “confessione di fede” in cui tra l’altro si affermava: “Ci impegniamo a realizzare un patto globale in vista della giustizia nell'economia e nell'ecologia per la casa di Dio... migrantiNel confessare insieme la nostra fede, stringiamo un patto in obbedienza alla volontà di Dio come un atto di fedeltà in un rapporto di mutua solidarietà e di reciproca responsabilità. Questo patto ci lega insieme per lavorare per la giustizia nell'economia e nell'ecologia nel nostro comune ambito globale così come nei nostri contesti regionali e locali”.

La strada di Accra, orientata verso le grande sfide dell’ingiustizia, dei cambiamenti climatici e delle povertà globali, oggi conduce nei luoghi simbolo delle grandi migrazioni globali e, guardando al Mediterraneo, ci porta idealmente a Lampedusa. “Migrazioni ed asilo” è stato il titolo della Conferenza internazionale che dall’8 al 10 ottobre ha portato ad Hannover, nella nuova sede della WCRC che ha sostituito quella storica di Ginevra, una trentina di esponenti delle chiese riformate europee, del Marocco, della Siria e del Libano.
Due giorni intensi di scambio che hanno evidenziato la specifica natura di flussi migratori dal Nord Africa verso l’Europa, determinati da una eccezionale emergenza umanitaria che impone l’adozione di strumenti nuovi di tutela e di accoglienza dei richiedenti asilo. “Nelle aree interne del Marocco, nascosti tra le foreste – ha testimoniato ad esempio il pastore Samuel Amédro, della locale chiesa evangelica, sopravvivono migliaia di immigrati dell’Africa subshariana ‘bloccati’ dalle autorità locali che sulla base di accordi con vari Stati europei impediscono loro di raggiungere le mete che si erano prefissi. E così migliaia di persone vivono nella foresta, in condizioni disperate ma ancora intenzionati a realizzare il loro progetto. La maggior parte di loro sono cristiani”.

Alla tragedia di coloro che restano per anni ostaggi dei paesi di transito dove sono esposti a violenze e abusi, si aggiunge quella di chi rischia la vita affidandosi agli scafisti: a pochi giorni dall’anniversario della strage di Lampedusa in cui il 3 ottobre del 2013 morirono 366 persone a poche miglia dalla costa dell’isola, permane la domanda su che cosa si possa e si debba fare per tutelare la vita e i diritti dei richiedenti asilo. La risposta delle chiese evangeliche italiane a questa emergenza è stata, come noto, il progetto Mediterranean Hope (MH), avviato nello scorso maggio per iniziativa della Federazione delle chiese evangeliche in Italia con il sostegno dell’Otto per mille delle Chiese metodiste e valdesi.
Da mesi MH è presente a Lampedusa con un osservatorio e con uno staff che è intervenuto nelle operazioni di primo soccorso dei migranti; nei prossimi giorni sarà aperto a Scicli (RG) un Centro di accoglienza in grado di ospitare una cinquantina di persone. Prosegue, intanto, l’azione di pressione per l’apertura di “canali umanitari” che consentano ai richiedenti asilo di rivolgersi alle sedi consolari europee per ottenere un visto per “protezione temporanea per motivi umanitari” che consenta loro di raggiungere in sicurezza la meta che si erano prefissa. Di questa e di altre proposte si è parlato ad Hannover nello “spirito di Accra”: e cioè collocando la questione migratoria nel contesto che l’ha generata. Anche quando si parla di migranti e rifugiati, sullo sfondo dell’agenda delle Chiese riformate resta il grande tema etico della giustizia.

14 ottobre 2014