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di Emanuele Fiume

Il Signore Gesù Cristo dice: «Beati i mansueti, perché erediteranno la terra».

Secondo la descrizione del Salmo 37, i mansueti sono coloro che rinunciano ad affermare il loro diritto e la loro ragione non solo per affermare la ragione e il diritto di Dio, ma per aspettare che Dio stesso affermi la loro ragione e il loro diritto. "Riponi la tua sorte nel Signore; confida in lui, ed egli agirà. Egli farà risplendere la tua giustizia come la luce, e il tuo diritto come il sole di mezzogiorno (...) Quelli che sperano nel Signore possiederanno la terra" (Salmo 37, 5-6,9).

Dice il Signore: “Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre” (Matteo 11,29). La mansuetudine è di Cristo. Noi possiamo impararla da lui.

Qual è il posto del mansueto? È la soglia. Cioè il luogo di chi attende che la porta si apra. Non sfondi la porta. Attendi. Attendi che la giustizia che cerchi ti sia data, e non te la puoi dare da te stesso. La giustizia che non sa attendere, la giustizia che afferma se stessa tutta e subito non ha a che fare con la giustizia di Dio. Non c’è vera giustizia senza una vera attesa della giustizia. Uno strappo, pur con motivazioni sacrosante, non produce giustizia. Il Signore Gesù Cristo per mansuetudine ed obbedienza ha sopportato la morte sulla croce, cioè la più dolorosa e raccapricciante esaltazione dell’ingiustizia umana.

Lo stato dei mansueti in Cristo, e di Cristo stesso, non è quello del rivoluzionario. Ma la promessa della beatitudine lo è. Possiederanno la terra. Se Gesù avesse detto che i mansueti possiederanno il cielo, tutto il mondo e tutti i padroni violenti del mondo avrebbero detto il loro Amen. Ma ai mansueti Gesù non promette il cielo, ma la terra. Perché il prepotente sarà abbattuto nella Storia e nell’eternità. “Ancora un po’ e l’empio scomparirà; tu osserverai il luogo dove si trovava, ed egli non ci sarà più. Ma gli umili erediteranno la terra e godranno di una gran pace” (Salmo 37,10-11).

Per coloro che sono in Cristo la terra non è una conquista o un possesso, ma un’eredità. Riceveranno una terra che era occupata da potenti o prepotenti, che era occupata con l’affermazione di un diritto o con l’affermazione della forza. Costoro non possiederanno più la terra. I discepoli di Cristo, mansueti in Cristo fino alla fine, condivideranno questa eredità nella comunione con Cristo, cui Dio ha dato ogni potestà in cielo e sulla terra. Coloro che in Cristo hanno rinunciato ad appropriarsi della realtà e ad imporre la loro ragione, erediteranno la terra. Senza regno dei cieli non ci sarà eredità terrena per i mansueti. L’attesa è il limite, la soglia tra questo tempo e il tempo di Dio. Il regno dei cieli è presente sulla terra come attesa, come la tua attesa. È il tuo stato di beatitudine, perché attendi in Cristo, e di annuncio, perché attendi Cristo. L’attesa, questo spazio che tu non oggi non occupi, perché sei mansueto, è la tua condizione di vita su questa terra che ti sarà data in eredità eterna.