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di Eric Noffke

«In verità vi dico che in tutto il mondo, dovunque sarà predicato il vangelo, anche quello che costei ha fatto sarà raccontato, in memoria di lei».

L’episodio che si conclude con queste parole è noto. Siamo nei momenti cruciali del ministero a Gerusalemme di Gesù il quale, per il momento, si gode un attimo di tranquillità a Betania. Circondato da discepoli ed ammiratori, i discorsi si stanno probabilmente muovendo tra la Legge di Mosè e l’avvento del Regno.

Improvvisamente, in questo bel quadretto colto e tutto al maschile irrompe una donna. Osa interrompere il maestro e toccarlo per ungerlo con un profumo prezioso: non solo infrange un tabù sociale ma, in un momento, dilapida un tesoro quasi corrispondente al salario annuale di un bracciante! I discepoli insorgono subito contro la donna indisciplinata e sprecona.

Gesù li zittisce: non hanno capito nulla di quel che sta accadendo, del senso che hanno quegli ultimi giorni nella Città Santa. Continuano a rifiutare quell’annuncio della croce che lei, invece, sembra aver accolto. I discepoli si concentrano sugli insegnamenti, senza capire che quelle parole non varrebbero nulla se non fossero legate a colui che deve morire, affinché molti possano vivere.

Alla fine, l’unica che veramente ha capito è lei che, senza una sola parola ed estranea a quella dotta discussione, ha scelto di onorarlo con un silenzioso gesto d’amore e di solidarietà, preparatorio alla passione.

Dopo tanti secoli, i bei discorsi di quella sera sono ormai dimenticati, mentre il gesto d’amore resterà per sempre impresso nella memoria collettiva dei cristiani.