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di Giuseppe Ficara

«Dio disse: Facciamo l'uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza, e abbia dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutta la terra».

Chi è l’immagine di Dio sulla terra all’epoca in cui è scritto il questo brano? Era il Faraone, il quale rappresentava il dio del popolo; era un re che esercitava la sua cura su un popolo e su un territorio. Per questo erano anche costruiti simulacri dei sovrani, eretti dappertutto per la nazione, affinché tutti riconoscessero chi si prendeva cura di loro. Ebbene, l’autore biblico ha l’ardire di sostenere che non il Faraone, ma tutti  gli esseri umani sono l’immagine di Dio sulla terra perché a loro è affidata la libertà e la responsabilità su tutte le altre creature. Il «dominio» affidato a loro è il dominio del pastore che si prende cura del gregge, non di dominare per sfruttare e abusare, ma di avere sollecitudine per il bene di tutte le creature.

Essere a immagine di Dio, quindi, significa, essere custodi del creato e degli altri, del fratello, della sorella.
Dunque, Dio si prende cura del creato e degli esseri umani attraverso il nostro agire, la nostra solidarietà, la condivisione delle risorse con tutti, perché il dono della terra è per tutti e non va accaparrato a scapito di altri. La Bibbia ci insegna che siamo chiamati a essere l’immagine di Dio, cioè a vivere la missione di custodi della terra e del prossimo.