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di Ruggero Marchetti

«Anche se i monti si allontanassero e i colli fossero rimossi, l’amore mio non si allontanerà da te, né il mio patto di pace sarà rimosso, dice il Signore che ha pietà di te»

Se c’è una realtà, e di conseguenza una parola che oggi è in crisi, è la parola “Dio”. Forse perché spesso è stata usata in modo falso e si è abusato di essa, è diventata vecchia, consumata. Per molti dietro ad essa non c’è niente: “Dio” è un sogno, un’illusione, il risultato di una frustrazione. Ma anche se ci fosse, se esistesse, è soltanto un Dio debole, impotente, incapace di aiutarci quando siamo in preda al male.

Nel testo di oggi, pur essendo Dio stesso a parlare per bocca del profeta, la parola “Dio” non compare, ma veniamo ugualmente a sapere chiaramente chi è il Dio che interpella Israele ed interpella noi: “il Signore che ha pietà di te”. Colui che non soltanto esiste, ma è maestoso: è “il Signore”. Ma è così grande, Dio, in quanto “ha pietà” del suo popolo. Ha avuto pietà di lui, lo ha liberato dalla schiavitù d’Egitto, l’ha guidato attraverso il deserto e gli ha donato la terra in cui ora vive. Lo ha conservato, guidato, protetto... continua a farlo anche quando Israele non gli ubbidisce più, perché gli vuole bene, lo ama di un amore che è insieme compassione, e gli sta accanto nella sua fedeltà.

Quello che valeva per Israele, vale anche per noi. Sarebbe bello, se ogni volta che ci imbattiamo nella parola “Dio”, dicessimo subito a noi stessi: “È il Signore che ha pietà di noi”. In particolare, ha avuto pietà di noi in Gesù Cristo, il “Dio con noi”, che ha operato e parlato nella storia di Israele e poi nella storia dell’umanità, è morto ed è risorto (questa è la nostra fede), e ancora opera e parla. Ha fatto tutto questo ed ancora lo fa perché ci ama anche lui come il Padre di un “amore che non si allontanerà mai da noi”. E l’amore che da Gesù viene a noi come una mano tesa, come due braccia che ci stringono a lui, è lo Spirito Santo, è il vento divino, è la forza invisibile e possente promessa da Gesù, che viene a noi e ci ricorda tutto quello che ci ha detto, ci dona la sua pace (cfr. Giovanni 14, 25-27).

Il Padre, Gesù, lo Spirito: insieme sono oggi per ciascuno di noi e per tutti e tutte noi, “il Signore che ha pietà di te”. In questi giorni che precedono e seguono la domenica a lei dedicata, può essere questa una particolare, consolante immagine della Trinità.