I link che seguono forniscono la collocazione della pagina attuale nella gerarchia di navigazione.

di Eugenio Bernardini

«Che cosa significa questo?» (Atti 2,12)

A Pentecoste, dieci giorni dopo la promessa fatta da Gesù poco prima della sua Ascensione (Atti 1,5), i discepoli ricevono il dono dello Spirito Santo: “Improvvisamente si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e riempì tutta la casa dov'essi erano seduti. Apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano e se ne posò una su ciascuno di loro. Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi” (Atti 2,2-4).

La comunità dei discepoli e delle discepole, ormai senza il Signore Gesù fisicamente presente, ma con lo Spirito Santo ben presente, si affaccia sul palcoscenico del mondo con l’annuncio della proposta di vita e di speranza, nel presente e nel futuro, che il Maestro di Nazareth ha insegnato loro. Il mandato missionario di essere testimoni del Risorto fino alle estremità della terra inizia a concretizzarsi e la responsabilità di rispondere alla domanda  “Che cosa significa questo?” caratterizzerà ogni generazione di credenti.

Ma che cosa è successo esattamente a Pentecoste? Il racconto degli Atti riconosce che qualche cosa di strano è accaduto, qualcosa che va oltre i limiti dell’immaginazione, qualche cosa di miracoloso, di imperscrutabile, un’origine che, secondo l’autore del testo, era l’unico modo in cui si potesse “spiegare” l’esistenza della chiesa. Nessuna spiegazione razionale, infatti, può rendere giustizia alla verità di come la chiesa abbia iniziato la sua esistenza e di come dei discepoli, un tempo timidi, abbiano trovato la voce per proclamare la verità di Cristo.

Quello che sappiamo, comunque, è che in quel giorno le porte si aprono e gli orizzonti si allargano. E per la prima volta, persone che non avevano mai sentito parlare di Gesù, ne sentono parlare, decidono che può essere importante anche per la loro vita e si aggiungono alla comunità. Se non è un miracolo questo!

Ma è un miracolo anche che ci sia qualcuno che parli, che annunci Gesù agli altri. Che cos’è la chiesa, che cosa dev’essere la chiesa se non la comunità che proclama e che vive questo vento rinnovatore dello Spirito? In questa Pentecoste 2020, caratterizzata dalla pandemia Covid19, noi preghiamo il Signore che dia alla sua chiesa quella stessa potenza dello Spirito che diede quel giorno, perché la chiesa possa essere e fare solo ciò che deve essere e fare.