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di Bruno Rostagno

«I vostri fianchi siano cinti, e le vostre lampade accese»

I vostri fianchi siano cinti. Oggi potremmo dire: tenete il motore acceso, dopo un’adeguata revisione alla macchina, per essere pronti a partire. Ma la macchina è qualche cosa di esterno; mentre avere i fianchi cinti, la cintura bene allacciata, significa che il corpo dev’essere pronto, per il lavoro e per il viaggio. Le lampade accese segnalano il tempo: anche la notte non deve coglierci di sorpresa. Dobbiamo vederci chiaro.

Il viaggio non ha una meta vaga e indistinta. Ma non siamo noi a decidere quando partire e dove andare. È Gesù a decidere; sappiamo che il movimento inizia quando lui ci viene incontro. Prima viene l’incontro, dobbiamo essere pronti e pronte per l’incontro; il movimento segue.

La terra, dicono i calcoli scientifici, finirà quando il sole comincerà a implodere. È chiaro che il tempo c’è: circa quattro miliardi di anni, dicono gli stessi calcoli. Il tempo dell’umanità non lo sappiamo; la sua estinzione potrebbe venire molto prima, se l’inquinamento procede con l’attuale ritmo forsennato.

Il tempo di Gesù non coincide né con quello del sole né con quello dell’umanità. È il tempo in cui Dio viene a colmare la nostra attesa. Il compimento si sottrae a ogni calcolo: avverrà al termine che lui stabilisce; ma comincia ad avere un risultato: la comunione creata da Gesù, presente ed effettiva, tale da farci presentire come sarà il compimento e a darci impulso per fare ciò che egli ci chiede e chiarezza per capire quando e come agire.