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di Jens Hansen

Gesù disse: «Chiunque avrà fatto la volontà di Dio, mi è fratello, sorella e madre»

Gesù provoca un bel mal di pancia alla sua famiglia. La madre, i fratelli e le sorelle si incamminano per cercarlo e per riportarlo a casa. Pensano che Gesù sia fuori di sé. Nella piena tradizione del loro tempo vogliono ricordare a Gesù gli obblighi che ha verso la famiglia.
La reazione di Gesù ai suoi famigliari irrita e sconvolge la visione tradizionale della famiglia, ma si adatta ad altri comportamenti di Gesù che sembrano strani e forse alienanti: il suo tempo nel deserto, la sua predicazione itinerante, la sua radicalità nella relazione con Dio.

Chi è disposto a lasciarsi alle spalle tradizioni guadagna spazio per partecipare a qualcosa di nuovo. Non si può entrare nel Regno di Dio con un automatismo, non conta la nascita, la provenienza etnica, la posizione sociale, religiosa o altro.
Far parte del nuovo accade per chiamata. La chiamata avviene attraverso la parola e l’azione di Gesù e porta alla partecipazione alla vita gli uni degli altri impegnandosi nelle concrete necessità della vita, vivendo i giusti rapporti tra le persone, prendendosi cura della vita in una creazione abitabile.

Gesù alla fine non respinge quindi la famiglia ma la allarga e le dà una nuova qualità. Il legame non è più il sangue ma lo Spirito di Dio. Chi si lascia guidare da questo Spirito, chi agisce secondo la volontà di Dio, che è e vuole essere il Padre di tutti gli uomini e le donne, fa parte della nuova famiglia umana.