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di Gianni Genre

«Giacomo e Giovanni, si avvicinarono a Gesù dicendogli: “Maestro, desideriamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo. Concedici di sedere uno alla tua destra e l'altro alla tua sinistra nella tua gloria”. Ma Gesù disse loro: “Voi non sapete quello che chiedete...”»

Prima noi, dicono Giacomo e Giovanni; poi vengono gli altri. Frasi che sentiamo pronunciare ogni giorno, con una frequenza inquietante.
Ho letto una storia, anni fa, che aiuta a interpretare la posizione di Gesù, radicalmente diversa da quella di Giacomo e Giovanni. E può aiutarci a riflettere.

Per tutta la sua vita, Arland Williams aveva avuto paura dell'acqua. Era stato cadetto di grado inferiore in uno dei più prestigiosi e severi college militari degli Stati Uniti e lì aveva dovuto superare un test di sicurezza sull'acqua e il nuoto. Aveva quasi la certezza che non sarebbe mai riuscito a superare la sua paura. Invece c’era riuscito, miracolosamente.
Ma la prova più importante della sua vita arrivò il 13 gennaio 1982, quando il quarantaseienne piccolo dirigente di banca, si imbarcò sul volo dell’Air Florida in una gelida giornata a Washington, DC.

Il Boeing 737, con le sue ali avvolte dal ghiaccio, non riuscì davvero a decollare e dopo pochi istanti riuscì a deviare la sua caduta sul fiume Potomac che attraversa la capitale degli USA , uccidendo una mezza dozzina di automobilisti, ma evitando una tragedia dalle dimensioni imprevedibili. L’aereo si schiantò nel fiume ricoperto di ghiaccio. Quasi tutti i suoi 79 passeggeri e l'equipaggio morirono al momento dell'impatto. Ma dopo pochi istanti, uno dopo l’altro, in mezzo ai pezzi di ghiaccio e di aereo, apparvero sei sopravvissuti.

I sei sopravvissuti erano ormai quasi congelati. L’equipaggio dell’elicottero che arrivò 20 minuti dopo, gettò un'ancora di salvezza nelle mani dell'uomo che apparve (come più tardi lo descrisse) essere quello con maggiori possibilità di  sopravvivenza. Era Arland.
Arland consegnò la ciambella di salvataggio ad una delle donne nell'acqua. L'elicottero la sollevò in salvo, poi la depositò sulla riva. L'elicottero effettuò ripetute soste proprio sopra la coda dell'aereo, che stava rapidamente riempiendosi d’acqua. Ogni volta, Williams prese la ciambella di salvataggio. E ogni volta lo diede a qualcun altro.

Gli altri cinque sopravvissuti riuscirono a mettersi in salvo. L'ultima volta che l'elicottero arrivò per recuperare Williams, era troppo tardi. La coda dell’aereo era stata inghiottita dalle acque gelide. E così anche Arland. 

Vai per ultimo, prima gli altri. Non perché sei un eroe, ma perché sai che qualcun altro l’ha fatto. Gesù l’ha fatto per te, ma anche per me e per gli altri. Lui l’ha fatto per tutte e per tutte. È stato immerso nella morte per restituirti alla vita e per darle un senso. Ci dia il Signore di sapere vivere un frammento di questa rivoluzione, che è la rivoluzione di chi dice di volere seguire Gesù e si dice cristiano.