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di Leonardo Magrì

«Infatti l'amore di Cristo ci costringe, perché siamo giunti a questa conclusione: che uno solo morì per tutti, quindi tutti morirono.»

Molte volte, quando ascoltiamo la testimonianza da parte di uomini e donne che hanno scelto di dedicare la loro vita al servizio del Signore e del prossimo, sentiamo affermazioni tipo: “L’amore per Cristo mi ha spinto”. E’ veramente stupendo questo versetto dove è ribadito che l’amore che ci “costringe”, che ci spinge, è, invece, l’amore di Cristo. Vedete, qui non si parla dell’amore per Cristo! Non è il mio amore, perché in realtà non sono in grado di amare come Cristo ama. O si certo, anch’io so amare i miei cari, i miei genitori, mia moglie, i miei figli, i miei amici, ma mentirei e sarei ipocrita se affermassi di amare dello stesso amore che nutro nei loro confronti anche personaggi che alimentano l’odio e la violenza.
Eppure, nonostante questa consapevolezza, sono chiamato ad amare in virtù non della mia capacità di saper manifestare questo sentimento, ma perché io per primo sono stato amato. E nel momento in cui sperimento, nella mia vita, l’amore di Dio verso di me, allora non potrò che tendere verso un amore che possa essere rivolto non solo verso Dio, ma anche nei confronti di coloro che mi sono “prossimo”. L’amore di Cristo ci spinge. L’amore di Cristo per noi. L’amore di Cristo per me. A volte è anche bene cambiare un po’ queste affermazioni e passare dal plurale, dal generale, al personale, al singolare. L’amore di Cristo per me! Ma è stupendo giungere a questa comprensione e a questa consapevolezza, che può apparire egoistica ed egocentrica, ma se assimilata per quello che vuole e deve essere, porta invece un grande arricchimento personale che poi coinvolgerà anche chi incrociamo nella quotidianità. L’amore di Cristo per me!