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Entrare nella comunità cristiana

Il battesimo è il secondo sacramento praticato dagli evangelici in base all'esplicito comandamento di Gesù: "andate e ammaestrate tutti i popoli battezzandoli..." (Matteo 28,19). Su questo si registrano però all'interno del mondo protestante due posizioni. Le chiese storiche, luterani, riformati, anglicani, praticano il battesimo dei bambini rinviando l'inserimento nella comunità successivamente sulla base di una dichiarazione di fede personale. E' l'atto liturgico detto confermazione. A differenza però della cresima-confermazione cattolica, in cui il vescovo con l'unzione dell'olio sacro conferma la grazia del battesimo, in questo caso è il catecumeno che conferma la sua fede nella grazia annunziata dal battesimo.

Le altre chiese evangeliche invece, quelle di antica tradizione battista e quelle più recenti di ispirazione pentecostale battezzano gli adulti che si dichiarano credenti.

In tutti i casi però l'atto battesimale, si tratti dell'aspersione sul capo o dell'immersione, ha carattere oggettivo ma non magico meccanico. E oggettivo nel senso che viene annunziato con l'acqua un fatto che non dipende dalla persona: la grazia di Dio viene a noi come un suo dono e la fede consiste nel riceverlo. Del tutto improprio è perciò l'espressione "mi battezzo" usata non di rado da chi riceve il battesimo per immersione. 

Il gesto non ha però carattere magico, non è il battesimo che ci fa cristiani ma la fede in Gesù Cristo. L'equivoco è stato a lungo presente nella società europea da quando la religione cristiana è diventata nel IV secolo quella ufficiale dell'Impero e il battesimo coincideva di fatto con l'atto anagrafico della nascita, lo stato civile è stato tenuto dalle chiese sino a tempi non molto lontani.