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Altro appellativo dei metodisti e valdesi

Martin Lutero

Le chiese evangeliche sono sorte nel XVI secolo in seguito alla predicazione di Martin Lutero. Biblista agostiniano e profondo conoscitore della Bibbia, egli rivendicava la necessità per la chiesa cristiana del tempo di riformarsi seguendo la Scrittura, tornando cioè alla Chiesa apostolica. Il papa scomunicò Lutero e i suoi seguaci che proseguirono però la loro azione di riforma.
Egli ed i suoi seguaci si dissero "evangelici" per esprimere questa volontà di ritorno al Vangelo. Furono detti "protestanti" perché rivendicavano davanti all'Imperatore il diritto di predicare liberamente la parola di Dio.

Il termine latino "pro-testari" non ha valenza negativa ma positiva, significa pronunciarsi per o in favore di qualcosa; nel nostro caso pronunciarsi in favore della verità evangelica.
La chiesa cattolico-romana condannò al Concilio di Trento le tesi del movimento protestante e questo dovette così darsi una propria organizzazione.
In Germania fu influenzato da Lutero e si organizzò nelle chiese nazionali luterane, in Inghilterra fu il potere regio a dare forma alla nuova chiesa e nacque così la Chiesa d'Inghilterra (anglicana). Nel resto dell'Europa a dare l'impronta al movimento fu Giovani Calvino, professore a Ginevra.

La nuova formulazione della fede evangelica condusse ad una implicita riserva critica nei confronti di alcune delle dottrine diventate tradizionali nel cattolicesimo romano. Se infatti il culto cristiano ha come momento centrale la predicazione dell'Evangelo, la pietà cristiana non potrà accogliere riti e cerimonie e manifestazioni di carattere superstizioso, magico, quali si riscontrano di frequente nella religiosità naturale.

Se debbono considerarsi fondamentali ed esclusivi per la fede cristiana la persona e l'opera di Gesù Cristo ed il suo sacrificio, ne deriverà il rifiuto di ogni forma di venerazione per Maria ed i santi; se i sacramenti del battesimo e dell'eucarestia (i due soli istituiti da Cristo) sono segni della grazia divina e non mezzi per ottenerla, ne deriva il fatto che la Chiesa non ha sacerdoti cioè persone rivestite di particolare potere ma tutti i credenti hanno eguale responsabilità nella predicazione e nella testimonianza.