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di Jens Hansen

Il 27 ottobre, a Guardia Piemontese, l’inaugurazione degli itinerari escursionistici che permettono di scoprire l’eredità culturale dei Valdesi di Calabria 

Torre Pellice, 16 Ottobre 2018 

Ci troviamo nel pieno medioevo; la Calabria, fiorente terra del meridione dello stivale, attirava uomini e donne di diverse culture. Dalla metà del Duecento arrivarono nel cuore della Calabria anche dei Valdesi dal Piemonte e si insediarono, con il permesso dei feudatari della zona, a Montalto, San Sisto, Argentina, Vaccarizzo e San Vincenzo. Infine, il marchese Salvatore Spinelli concesse loro di costruire sulle sue terre a Guardia Piemontese.

Fra questi luoghi si sviluppava una fitta rete di sentieri. I centri principali collegati da queste vie erano Cetraro a nord, Fuscaldo a sud (paese dal quale dipendeva Guardia Piemontese e città dei Marchesi Spinelli); San Vincenzo La Costa e Montalto ad est (centro di interessi importanti, sia per gli scambi commerciali, sia per le comunità valdesi che vivevano in quelle zone).

Oltre a permettere le comunicazioni e gli scambi commerciali con le altre comunità, questi sentieri servivano anche come vie di accesso alle aree montane interne, adibite al pascolo e alle colture. Sappiamo ad esempio che lungo questi percorsi, ai bordi delle strade, veniva coltivato il gelso, le cui foglie erano usate per nutrire i bachi. Dai bozzoli dei bachi si ricavava la seta, molto richiesta nei mercati di Cosenza e Montalto.

Oggi questi affascinanti sentieri, che nel medioevo e nel rinascimento hanno visto passare nobili, ecclesiastici, predicatori itineranti e mercanti, sono oggetto di rinnovata attenzione in quanto si snodano in un’area geografica ricca di biodiversità e interessante dal punto di vista geologico.

Con il contributo del CAI e un finanziamento dell’Otto per mille valdese il centro culturale Gian Luigi Pascale di Guardia Piemontese ha avviato un progetto di recupero dei più importanti sentieri. Infatti, sono stati individuati quattro sentieri valdesi, accessibili e fruibili, con le loro straordinarie risorse naturalistiche, paesaggistiche e ambientali, al fine di creare un processo di valorizzazione e promozione, tutela e salvaguardia della rete sentieristica.

La natura che si osserva lungo questi sentieri, che uniti formano un unico sentiero/cammino di circa 60 km di lunghezza, è un continuo susseguirsi di ambienti diversi; la macchia mediterranea la fa da padrona con i suoi mille colori e profumi; essa si declina in tutte le sue forme e si alterna ai tipici ambienti umidi ripariali nei pressi dei molti torrenti e fiumare. 

I sentieri valdesi sono itinerari escursionistici che permettono di scoprire l’eredità culturale dei Valdesi di Calabria e la loro storia economica e sociale, ma conducono anche a scoprire bellezze naturali e paesaggistiche, offrendo molteplici possibilità per passeggiate culturali e gastronomiche. 

Insomma, i sentieri valdesi rappresentano dei grandi musei all'aperto. E in quei luoghi dove ragioni diverse ne hanno consentito la sopravvivenza, essi costituiscono anche delle preziose testimonianze storiche e culturali.

Il 27 ottobre i sentieri vengono, tramite una cerimonia, ufficialmente aperti al pubblico.