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«Il tema dell'economia è ormai diventato centrale nel dibattito culturale sia in Italia che in Europa. Il nostro convegno intende dar voce a una riflessione critica intorno all'economia che, riducendo tutto a una fredda analisi di costi e benefici finalizzata alla massimizzazione dell'utile personale, si propone come ideologia dominante, rivendicando una funzione regolatrice che condiziona ogni decisione nell'ambito dell'agire umano, sociale e politico». Così affermano gli organizzatori delle due giornate di studio intitolate «Economia e teologia. Per una visione teologica solidale» che si svolgono nei locali della Casa valdese di corso Vittorio Emanuele II a Torino.

La prima sessione, lunedì 6 ottobre, è dedicata non solo all'analisi dell'economia politica come scienza sociale ma anche alle possibili soluzioni da mettere in atto per affrontare in modo concreto ed efficace la crisi economica che ormai da tempo sta attraversando l'economia mondiale. La giornata di martedì 7 ottobre, invece, vedrà diversi interventi dedicati al rapporto tra cristianesimo ed economia politica, con particolare attenzione alla cosiddetta «teologia della liberazione» e ai suoi sviluppi moderni.

All'incontro partecipano diversi docenti provenienti non solo dai maggiori magisteri italiani ma anche da alcune delle più prestigiose università estere come la Sorbona di Parigi. Il mondo protestante verrà rappresentato dal pastore valdese Paolo Ribet, da Luca Maria Negro, pastore battista e direttore di «Riforma», e da Corinne Lanoir, docente di Antico Testamento presso l'Istituto protestante di teologia a Parigi. (l.p.)

2 ottobre 2014