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di Federica Tourn

famiglie

La famiglia: naturale, tradizionale, allargata? Si apre un ciclo di approfondimento su un tema mai stato tanto di attualità come oggi, dopo le polemiche sollevate dalla Cei sul materiale scolastico contro l'omofobia e il bullismo. S'intitola infatti “Famiglie oggi. Riscrivere la grammatica delle relazioni” il seminario sul cinema, organizzato a Torre Pellice (TO) dalla Fondazione Centro culturale valdese dal 1° aprile al 27 maggio prossimi. Si tratta di otto film – da “Il ragazzo con la bicicletta” di Jean-Pierre e Luc Dardenne a “Precious” di Lee Daniels, passando per “I ragazzi stanno bene” di Lisa Cholodenko e lo scanzonato “My little Sunshine” di Jonathan Dayton e Valerie Faris – introdotti dalla pastora Daniela Di Carlo per riflettere sui cambiamenti dell'essere famiglia oggi: dai genitori single al co-housing, dalle unioni etero a quelle omoaffettive, per parlare di desideri e condizionamenti e riflettere su convenzioni, tradizioni in mutamento e stereotipi.

“L'idea è di riprendere la riflessione sulle famiglie portata avanti dall'apposita Commissione nominata dalla Tavola valdese – spiega la pastora Daniela Di Carlo – è importante capire che non c'è un solo modo di essere famiglia e per questo volevamo provare ad investigare i cambiamenti sociali in corso. In questo senso i film proposti sono tante voci fuori campo che ci raccontano un diverso modo di stare insieme per amore, affetto o anche semplice amicizia, come nel caso della condivisione di un appartamento”.

Il seminario vuole anche affrontare i risvolti problematici delle relazioni famigliari: “vogliamo smantellare l'ideale romantico della famiglia perfetta, cristiana, eterosessuale, con due figli, così come ci viene proposta dalla pubblicità – aggiunge Di Carlo – un modello decisamente riduttivo e sovente fuorviante: sappiamo purtroppo che spesso è proprio nelle famiglie cosiddette 'tradizionali' che si nascondono grandi sofferenze”. Si parlerà quindi anche di incesto e violenza domestica, o della difficoltà di comunicazione fra generazioni diverse e dello scontro fra aspettative e valori diversi. L'amore e la convivenza mostrati nei loro vari aspetti, nel tentativo di esplorare una realtà complessa e in divenire, senza abbellirla e però mostrando anche i lati creativi, spesso inaspettati. “Chi dice che un genitore è buono soltanto perché ha messo al mondo un figlio? Può capitare, come viene raccontato nel primo film in programma, che sia un estraneo a farsi carico dell'educazione e della crescita di un bambino”, conclude la pastora Di Carlo.

L'appuntamento nella sede del Centro culturale di Torre Pellice, in via Beckwith 3, per i mesi di aprile e maggio; la partecipazione è gratuita, con iscrizione obbligatoria fino ad esaurimento posti.

1 aprile 2014