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di Roberto Davide Papini

La pastora Solange Weiss-Deaux, Chiesa protestante unita di Angoulême

«Spero che il 2017 (l’anniversario della Riforma protestante, ndr) sia l’occasione di rinnovare la nostra testimonianza anche attraverso nuovi albi di fumetti». L’auspicio arriva da Solange Weiss-Deaux, la pastora della Chiesa protestante unita di Angoulême. Per lei il rapporto tra fumetto ed evangelizzazione è importante, visto che ogni anno, a fine gennaio, la città francese di Angoulême (capoluogo della Charente) vive una full immersion di quattro giorni nel grande fumetto internazionale con uno dei più importanti festival mondiali di “Bande dessinée”. Centinaia di migliaia di persone raggiungono Angoulême per ammirare le mostre, gli stand degli editori e per incontrare autori di tutto il mondo. Un’occasione che le chiese di Angoulême (la Chiesa protestante unita, quella cattolica e quella evangelica libera) non si lasciano sfuggire organizzando, in parallelo, il “Festival del fumetto cristiano”, giunto nel 2016 alla trentesima edizione e che propone il tema del fumetto come strumento di evangelizzazione, in un Paese dove la bande dessinée è considerata un’arte, qualcosa di serio. Così, la splendida cattedrale, un’altra chiesa cattolica e il tempio riformato diventano sedi di mostre ed eventi sui fumetti (sempre notevoli le predicazioni disegnate del pastore Pierre Molina), mentre nella sede della Chiesa evangelica libera si tiene il “culto del Festival”.

Pastora, il fumetto può essere uno strumento di evangelizzazione, non solo per la catechesi dei bambini, ma anche per gli adulti?
«Penso proprio di sì, anche se gli adulti non sono sempre dei lettori di fumetti. Per aver partecipato ad animazioni bibliche a Festival del fumetto ad Angoulême (Francia)fumetti dico che può funzionare. E’ un modo di ritornare ai testi biblici e a quelli teologici non in modo letterale, ma in modo da ritrovare la curiosità di aprire la Bibbia (questo grosso libro che a volte fa un po’ paura...) e di entrare in discussione con i testi e di dibattere con i partecipanti a queste animazioni. Certo, non è solo nei fumetti che i racconti biblici risvegliano questa curiosità».

Va da sé che per un pastore ad Angoulême è normale “lavorare” anche con i fumetti. Ma la Chiesa protestante unita, a livello nazionale, utilizza il fumetto per l’evangelizzazione?
«Che sappia io, non lo si fa veramente. I fumetti sulle figure del protestantesimo sono vecchi, antiquati. Spero che il 2017 possa essere l’occasione di rinnovare la nostra testimonianza anche con dei fumetti inediti, perché non possiamo offrire ai nostri contemporanei un testo forte su illustrazioni vecchiotte. Comunque, ci sono materiali per il catechismo o di altro tipo per i quali si usa il disegno umoristico. Penso all’ultimo materiale sul battesimo che si chiama “Le Grand Plongeon” (Il Grande Tuffo, ndr)».

Il Festival è anche una bella occasione ecumenica per le chiese di Angoulême...
«Verissimo, è una vera scuola di fraternità, quella vera, quella che si esercita nelle differenze e non evitandole. La nostra Chiesa lavora a stretto contatto con la Chiesa evangelica libera per una mostra e per le animazioni al tempio riformato. Poi, lavoriamo con Chrétiens Medias (un gruppo cattolico) Festival del fumetto ad Angoulême (Francia)sull’insieme del festival del fumetto cristiano, anche se ognuno ha il proprio spazio di esposizione. E durante tutto l’anno di preparazione ci si scopre, ci si sorprende, si va insieme fino in fondo a un progetto. La fiducia si approfondisce e l’umorismo non manca mai».

Cosa preparate per il 2017?
«Io spero che ci sia non troppa commemorazione, ma qualcosa di nuovo. Per me la fedeltà non è ripetere il passato, ma trasformare l’eredità per il presente. È il modo migliore di onorare un’eredità. Il progetto si chiama “2017. Le nostre tesi per l’Evangelo”, dove l’accento va messo sull’Evangelo e non sulla nostra identità».

Riguardo ai fumetti?
«Spero che la nostra Chiesa possa proporre dei fumetti originali sul modo protestante di vivere la fede, o sui Riformatori o dei fumetti umoristici sui protestanti ritenuti austeri (è buono ridere di sé stessi) e con l’umorismo possiamo far passare delle cose serie».

9 febbraio 2016