I link che seguono forniscono la collocazione della pagina attuale nella gerarchia di navigazione.

di Davide Paschetto

I progetti di Diaconia comunitaria sono interventi di solidarietà sociale che sorgono sul territorio per iniziativa delle chiese locali, dei circuiti e distretti per rispondere ai problemi di chi vive in condizioni disagiate, sia da un punto di vista economico che sociale. È una diaconia in continua evoluzione, in cui gli operatori, spesso volontari, agiscono in modi diversi, autonomamente o in collaborazione con altre iniziative, elaborando progetti specifici in base alle esigenze effettivamente riscontrate.

La Commissione sinodale per la diaconia (CSD), che è l'ente senza scopo di lucro che raccoglie, coordina e gestisce le strutture e i servizi di accoglienza e impegno sociale delle Chiese valdesi e metodiste sul territorio nazionale, e la Tavola valdese sostengono tecnicamente e finanziariamente tali iniziative tramite una apposita commissione, nominata in base al regolamento approvato per la prima volta nel 2010 e modificato nel 2015. Alla commissione i consigli delle chiese e i pastori possono presentare proposte e progetti di Diaconia comunitaria.
In concreto, quando una comunità riscontra sul territorio delle situazioni di disagio sociale o economico, può cercare di porvi rimedio con un progetto che può essere finanziato dall’apposito fondo Otto per mille di Diaconia comunitaria.

La maggior parte dei progetti giunti in questi anni sono nati in conseguenza dell’aumento del numero di persone che vivono sotto la soglia di povertà e rispondono concretamente a bisogni basilari con, ad esempio, la distribuzione di pacchi alimentari o aiuti nel pagamento di utenze o affitti. Vi è anche però un gran numero di progetti “culturali”, come corsi di italiano per stranieri, corsi di formazione per persone in difficoltà o centri di aggregazione in situazioni a rischio di disagio sociale.

Le chiese, oltre a impegnarsi nella progettazione e nella realizzazione del progetto, devono anche mettere a diposizione personale volontario e una copertura finanziaria fino ad un massimo del 20% per le chiese con più di 50 membri e per i consigli di distretto e del 10% per le chiese con meno di 50 membri e i consigli di circuito. Una chiesa (o circuito o distretto) può presentare anche più progetti nello stesso anno solare per un importo complessivo annuo non superiore a 10.000 euro.

1 febbraio 2016