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di Luca Pilone

Progetto Mediterranean Hope

L'apertura del Centro di accoglienza «Mediterranean Hope – Casa delle culture » in corso Mazzini a Scicli (Ragusa) è stata accolta in maniera contrastante dalla popolazione della piccola cittadina della Sicilia sudorientale. Nei giorni scorsi è comparsa sulla saracinesca del locale che ospita la Casa una scritta anonima “Vergogna! No, no, no” e allo stesso tempo alcuni esponenti di Forza Nuova e diversi commercianti locali hanno espresso la loro contrarietà alla presenza e all’accoglienza dei rifugiati.

«Sono reazioni che avevamo messo in conto – commenta il pastore Massimo Aquilante, presidente della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (FCEI) – perché sappiamo bene che il tema delle migrazioni è la bandiera di forze politiche che attorno ad essa sanno di raccogliere un facile consenso. Ho però fiducia che l’ampia maggioranza della popolazione di Scicli capisca che il nostro progetto è un contributo alla vita sociale, al patrimonio culturale ed in certa misura anche all’economia della città: Mediterranean Hope - Casa delle culture, infatti, è un progetto aperto anche alla città di Scicli e metterà a disposizione luoghi e mezzi per promuovere attività sociali e interculturali anche a beneficio dei residenti italiani. La Casa, inoltre, sarà gestita da personale molto qualificato reclutato a Scicli, e da essa passeranno volontari internazionali e osservatori di tutta Europa e degli Stati Uniti che potranno diventare grandi ambasciatori della tradizione di ospitalità e accoglienza della città».

Solidarietà alla Chiesa metodista di Scicli è stata espressa da varie associazioni, laiche e cattoliche, e dalle istituzioni locali. Il vicario foraneo di Scicli, don Ignazio La China, nel commentare i fatti accaduti nei giorni precedenti, ha affermato: «Facendomi interprete di tutte le comunità parrocchiali e di tutte le aggregazioni ecclesiali presenti nella nostra città - ha scritto il prelato in un articolo apparso su Ragusatg.it -, esprimo vicinanza fraterna e solidarietà alla Chiesa metodista» con la certezza che il centro di accoglienza sarà «segno di un futuro di speranza, di integrazione e di arricchimento reciproco anche per la nostra comunità cittadina».
La China ha inoltre invitato a «non strumentalizzare Dio e la fede nelle battaglie politiche di parte, ma a usare invece la ragione che spinge sempre a ricercare il ben comune nella verità e nella carità. Mi auguro che nessuno si faccia coinvolgere e strumentalizzare nell'adesione a raccolte di firme o a movimenti xenofobi e razzisti, ma che prevalga il dialogo costruttivo e il buon senso. Scicli ha tradizioni di accoglienza e di generosità , cristiana e civica che possono aiutare a superare questa fase di sospetto e di divisione».

Il pastore Massimo Aquilante, presidente della FCEI, nel ringraziare don La China per le sue parole di appoggio e solidarietà ha ricordato che «fuori di ogni retorica, sono proprio i gesti come il suo che ci restituiscono nei momenti della prova il senso della novità dirompente dell’Evangelo di Gesù Cristo che ci rende uniti nella testimonianza».  Aquilante ha inoltre espresso la volontà della FCEI di organizzare a Scicli, nei primi giorni del mese di novembre «un incontro pubblico, in cui illustrare il progetto Mediterranean Hope e rivolgere un forte appello alle donne e agli uomini di  quella città perché vi collaborino con passione».

31 ottobre 2014